«Quali sono le cause per cui noi abbiamo pochi laureati? Una delle cause tipiche della situazione italiana è la provenienza delle famiglie. Provengono da famiglie con basso reddito che spingono poco verso la formazione universitaria e di alto livello». Così risponde il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, intervistata al Forum di Cernobbio, alla domanda su perché l’Italia è al penultimo posto in Europa per numero di laureati. Il problema, però, non sta nella povertà delle famiglie, ma nei costi proibitivi dell’istruzione che la rendono sempre meno accessibile.
Il Ministro Fedeli parla di “no tax area” per i redditi più bassi, ma c’è molto altro. C’è ad esempio la scuola di provenienza: si sceglie un liceo o un istituto professionale anche in base alla condizione economica e questo condiziona poi la scelta dell’università. Il caro libri, il costo dei trasporti e degli alloggi, la carenza di misure per il diritto allo studio sono tutte realtà che impediscono l’accesso all’istruzione universitaria a migliaia di giovani delle classi popolari. Siamo sicuri che il problema sia che le famiglie povere “non spingono i giovani a studiare”?