Nel febbraio 2009, a Niscemi, una cittadina in prov. di Caltanissetta con forte vocazione agricola, nasce un comitato di lotta di cittadini con l’obiettivo di fermare i lavori del MUOS (Mobile User Objective System), un sistema di comunicazione che integrerà dal 2015 le forze militari statunitensi in tutto il mondo. Dal 2009 ad oggi, la lotta e la diffusione di comitati ha assunto un carattere regionale e nazionale, politico e sociale, che ha avuto il suo apice nella manifestazione del 6 Ottobre 2012 con la partecipazione di circa 5 mila cittadini/e, attivisti/e dei comitati e associazioni contro la guerra, militanti/e di varie organizzazioni politiche e sindacali e tutt’oggi centinaia di attivisti sono impegnati in presidi per impedire il passaggio dei mezzi speciali diretti alla Riserva Naturale Sughereta per completare l’installazione delle antenne.
Cos’è il MUOS e a cosa serve:
I mezzi di comunicazione sia a livello regionale che nazionale, hanno sempre taciuto l’informazione sul MUOS e hanno riservato a livello regionale un ridotto spazio al movimento dei comitati No MUOS. Questo ha contribuito a far si che ancora oggi molta della popolazione non conosca cosa sia il MUOS, a cosa serve, il suo potenziale danno alla salute della popolazione locale ed il suo ruolo nella strategia di guerra degli USA e dell’alleanza della NATO. Il MUOS (Mobile User Objective System) è un sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) ad altissima frequenza (UHF) e a banda stretta composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra ubicate presso l’Australian Defence Satellite Communications Station a Kojarena[7] a circa 30 km a est di Geraldton, Australia dell’ovest; Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) a Niscemi, a circa 60 km dalla Naval Air Station di Sigonella, in Sicilia; Sud-Est della Virginia; il “Naval Computer and Telecommunications Area Master Station Pacific” nelle isole Hawaii. Al progetto siciliano, la marina militare Usa ha destinato 43 milioni di dollari: 13 per la predisposizione dell’area riservata alla stazione terrestre, del centro di controllo, dei megageneratori elettrici e di un deposito di gasolio e 30 milioni per gli shelter e l’acquisto delle attrezzature tecnologiche. Il terminale di Niscemi si comporrà di tre grandi antenne paraboliche dal diametro di 18,4 metri, per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari e di due trasmettitori elicoidali di 149 metri d’altezza, per il posizionamento geografico. 3.2 miliardi di dollari sono i costi previsti per l’attivazione costi che potrebbero arrivare ai 7 miliardi di dollari per il completamento. La gestione dei lavori e dell’area sono sotto esclusiva del Dipartimento di Stato degli USA (così come tutte le 15 basi USA in Sicilia, che sono sotto totale giurisdizione yankee e per ciò che accade all’interno delle basi le autorità di stanza in esse non sono tenute ad informare le autorità italiane), così come esclusivo è l’utilizzo del MUOS per le forze armate degli Stati Uniti. Voluto prima dall’amministrazione Bush e continuato poi da quella Obama, il MUOS garantirà il funzionamento della rete satellitare di ultima generazione in UHF, che collegherà tra loro i Centri di comando e Controllo delle forze armate, i centri logistici e gli oltre 18.000 terminali militari di radio comando esistenti, i gruppi operativi in combattimento, i missili Cruise e i velivoli senza piloti (i DRONI, di base a Sigonella). In sintesi, il MUOS ha il compito di propagare globalmente gli ordini di guerra, moltiplicando di 10 volte il numero delle informazioni per unità di tempo.
Il potenziale di pericolo per la salute della popolazione locale:
Numerosi sono gli studi e le relazioni in materia d’impatto del MUOS sulla salute della popolazione locale. Secondo uno studio dell’americana Analytical graphics, Inc. riportato dal giornalista e attivista Antonio Mazzeo (a cui si deve la maggior parte dell’informazione sul MUOS e la militarizzazione della Sicilia), nel libro Un ecoMuostro a Niscemi, si afferma che “l’esposizione alle missioni elettromagnetiche del MUOS può uccidere in meno di sei minuti”. Il fisico Corrado Penna ha paragonato il processo legato al funzionamento del MUOS a ciò che “accade nei forni a microonde. Le cellule muoiono per ipertermia o degenerano trasformandosi in neoplasie tumorali”. Studi condotti dalla stessa Analytical graphics, Inc. e dai professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, evidenziano l’alto livello di emissioni e di rischio per la salute della popolazione locale, tra cui “l’incremento del rischio di contrarre tumori del sistema emolinfatico”. Oltre ciò, gli studi coincidono anche nell’individuare gravi pericoli al traffico civile e militare nella Sicilia Orientale, coinvolgendo gli aeroporti di Fontanarossa, di Comiso e di Sigonella. Quest’ultimo base dei DRONI, velivoli senza piloti UAV “Global Hawk”, “Predator” e “Reaper”. Rischio che ha portato gli americani a spostare il progetto del MUOS a Niscemi invece che nella stessa Sigonella. A ciò si aggiungono il cambiamento e la parziale distruzione della Fauna e Flora dell’area della Sughereta, (fu) riserva naturale.
Sicilia piattaforma delle guerre imperialiste USA-NATO:
L’installazione del MUOS andrà a rafforzare l’inaccettabile militarizzazione del territorio siciliano e la massiccia presenza militare degli USA e della NATO. La Sicilia ricopre una posizione geografica strategica per le guerre e piani imperialisti delle centrali imperialiste, in nord-Africa, medio-Oriente, Eurasia. Le basi di Sigonella e di Trapani Birgi, sono state centrali nella recente guerra contro la Libia, con centinaia di missioni ad opera dei F-16, Eurofighter, cacciabombardieri Tornado, e i Droni UAV MQ1 Predator e RQ-4 Global Hawk, operanti sotto il comando USA Africom (Odyssey Down) e poi della NATO (Unifed Protector). In una fase di crisi strutturale del capitalismo monopolistico e di intensificazione delle contraddizioni inter-imperialiste, le guerre regionali assumono sempre più il carattere di guerra globale a cui gli USA si stanno preparando da tempo. La lotta per l’egemonia economica, monetaria e commerciale, per le risorse naturali, le rotte commerciali, quote di mercato, rendono profondamente instabile la situazione internazionale con la formazione di nuovi blocchi imperialistici, nuovi assi e contro-assi, con l’imperialismo statunitense e europeo che difendono i propri interessi monopolistici con la corsa agli armamenti, le ingerenze e le bombe.
La storia politica del MUOS e il movimento d’opposizione:
Andando a ritroso. Tra gli ultimi atti del Governo Monti, lunedì 7 Gennaio 2012 la ministra Cancellieri ha inviato una nota al governo regionale in cui comunica che il sito di Niscemi è di “interesse strategico per la difesa militare della nazione e dei nostri alleati” pertanto “non sono accettabili comportamenti che impediscano l’attuazione delle esigenze di difesa nazionale e la libera circolazione connessa a tali esigenze, tutelate dalla Costituzione”. Singolare la citazione della Costituzione Repubblicana, quando essa all’art. 11 recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Riprendendo la Costituzione ci viene da chiedere, cos’ha a che fare la difesa nazionale con i Droni yankee (che il MUOS guida) che bombardano in ogni ora in buona parte del medio-Oriente, dell’Africa, dell’Asia? Questa nota della Ministra Cancellieri è arrivata il giorno precedente alla discussione all’Assemblea regionale di una mozione presentata da un deputato PD per sollecitare il suo stesso Presidente Crocetta (eletto a Ottobre, in delle elezioni che hanno visto l’astensione del 52% degli aventi diritto) a mantenere le promesse elettorali sulla questione MUOS. Nella campagna elettorale, infatti, Crocetta spese grandi parole a favore della lotta al MUOS destinate ai potenziali elettorali dei comitati e del popolo No MUOS, promettendo che si sarebbe attivato per revocare le autorizzazioni a livello regionale. Chi ha concesso le autorizzazione e tutte le garanzie agli yankee? Il governo dell’autonomista Lombardo, nel giugno 2011. Governo regionale sostenuto e tenuto in vita, proprio dal PD. Chi è stato il principale fautore del MUOS a livello nazionale? Bisogna ritornare al 2007, sotto il governo Berlusconi, l’allora ministro della Difesa Ignazio La Russa (amico del camerata Musumeci che adesso fa grandi proclami contro il MUOS) firma l’intesa per l’installazione delle antenne a Niscemi. Ma, quando venne presentata la richiesta alla regione, il 24 Gennaio 2007, il protocollo fu voluto dal Presidente del Consiglio in carica, Romano Prodi (centrosinistra)e dal Ministro della Difesa, Arturo Parisi del PD. Questo il balzello politico, tra centrodestra e centrosinistra, allineati ai voleri strategici della borghesia imperialista.
La mozione all’ARS è stata approvato in modo “bipartisan” (anche il partito dei siciliani, ovvero il partito di Lombardo, ha votato a favore) sollecitando all’intervento il Pres. Crocetta, che non ha partecipato nemmeno all’Assemblea. Gli interventi dei vari deputati, hanno dimostrato solo un tentativo di ripulirsi davanti al crescente movimento popolare e facendo leva su concetti come “sovranità” e “indipendenza” dallo Stato Centrale hanno cercato in modo populistico di cavalcare l’onda. Ma come il Pres. Crocetta e la sua giunta hanno rimandato ogni intervento in questi mesi, concedendo ai comitati solo promesse di una maggiore verifica dei dati, anche la mozione non si è spostata da questa impostazione di carattere “ambientale” e di verifica ulteriore dell’impatto. Sicuramente, la nota del Governo centrale, sarà l’alibi per tutti per non intaccare gli interessi imperialistici ma allo stesso tempo far bella faccia verso la popolazione. Aveva già tentato la magistratura di interrompere i lavori, il giorno prima della grande manifestazione del 6 Ottobre, sequestrando l’impianto e bloccando i lavori. Poco tempo dopo, il provvedimento venne annullato da un’altra sentenza. Il movimento dei comitati No MUOS, in questi anni si è diffuso e allargato, mantenendo una composizione sociale popolare eterogenea dal punto di vista politico, assumendo come parola d’ordine ”Per la difesa della salute, per la tutela dell’ambiente, per non essere complici delle scelte di morte e per la smilitarizzazione dei nostri territori”. All’interno di esso vi si ritrovano posizioni dell’ambientalismo che mantengono speranze verso le soluzioni di carattere istituzionale. Posizioni che marcano il regionalismo e l’ “indipendentismo” mettendo al centro il concetto di sovranità sulla propria terra, rispetto allo “Stato centrale” e agli americani. Il compito di noi comunisti è far fare un salto di qualità agendo nei comitati, in cui la lotta al MUOS sia diretta in senso anti-imperialista collegandola agli interessi predatori del capitalismo monopolistico, delle classi dominanti, che sottopongono ad un intensificazione dello sfruttamento, precarizzazione del lavoro, disoccupazione, impoverimento e peggioramento delle condizioni di vita delle masse lavoratrici e popolari, così come nel comitato palermitano abbiamo marcato chiaramente la nostra matrice anti-fascista e anti-imperialista, distinguendolo dal resto dei comitati. L’obiettivo, per noi comunisti, è legare la lotta al MUOS al carattere criminale del capitalismo monopolistico, i cui interessi imperialistici stanno al di sopra di codici e istituzioni e possono esser abbattuti solo con l’unità di classe e popolare delle lotte, dirette in senso anti-capitalista ed anti-imperialista, avanzando la parola d’ordine dell’uscita dell’Italia dall’alleanza militare della NATO e dal blocco imperialista dell’UE.