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Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Da 10 anni Haiti è vittima di un brutale intervento militare, di natura imperialista, delle truppe subordinate al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Questo fatto è particolarmente drammatico non solo per quanto riguarda la vita e la sovranità del popolo haitiano, ma perché riflette una politica delle potenze imperialiste per il continente.
Nel 2004, dopo un colpo di stato orchestrato direttamente dagli USA, la MINUSTAH si è installata ad Haiti con il presunto obiettivo di stabilizzare il paese. Sotto forma di “aiuto umanitario”, queste truppe sono passate a collezionare accuse di violazioni dei diritti umani, furti, torture, violenza sessuale, frodi elettorali, repressione dei movimenti e delle mobilitazioni popolari. Più recentemente, è stato dimostrato che queste truppe si sono rese responsabili della diffusione di malattie come il colera nel paese, cosa che ha portato alla votazione, all’unanimità in Senato, del ritiro delle truppe della MINUSTAH, nel 2011, ritiro non ancora avvenuto.
Dal punto di vista della riproduzione del capitale, il controllo militare garantisce il mantenimento di una delle forze lavoro più economiche al mondo, senza diritti del lavoro e libertà di organizzazione sindacale. Inoltre, Haiti, dopo il colpo di stato militare, ha firmato accordi di libero commercio con alcune potenze imperialiste, il che spiega l’installazione di alcune imprese nel paese, approfittando anche delle esenzioni fiscali.
Nella disputa geopolitica imperialista, questa occupazione è stata progettata per garantire le aree strategiche di intervento militare in America Latina, nel chiaro segno della destabilizzazione degli avanzamenti delle lotte popolari nel continente e accrescere l’assedio contro Cuba e il Venezuela.
Uno degli aspetti maggiormente biasimevoli di tutto questo è che le truppe della MINUSTAH contano sulla partecipazione di personale militare di vari paesi dell’America Latina che, sotto il comando del Brasile, usano Haiti come un “laboratorio” per una politica di repressione ai lavoratori, evidente nei colpi di Stato in Honduras e in Paraguay, e nelle recenti occupazioni militari nelle favelas del Brasile.
Per queste ragioni, noi, giovani di tutta l’America Latina, chiediamo l’immediato ritiro di tutte le truppe che occupano Haiti, così come la fine della MINUSTAH e la riparazione di tutti i crimini commessi.
Firmatari:
Gioventù Comunista della Bolivia
Unione della Gioventù Comunista – Brasile
Gioventù Ribelle – Colombia
Gioventù Comunista dell’Ecuador
Gioventù Comunista Peruviana
Gioventù Comunista del Perù – Patria Rossa
Lega della Gioventù Comunista – Messico
Gioventù Comunista del Venezuela