Redazione
Accelerare l’azione della NATO che prevede di espandere la sua presenza e intensità dell’azione militare in tutto il mondo, questo è emerso dal primo giorno del vertice NATO in Galles. Nel corso della riunione hanno partecipato 60 capi di Stato, 70 ministri degli Esteri, 70 ministri della Difesa e centinaia di membri delle forze armate e diplomazie. Il clima del vertice mostra chiaramente l’aggravarsi delle rivalità imperialiste, anche nella stessa Europa.
Dichiarazioni del Segretario Generale della NATO
Come ha dichiarato ieri il Segretario Generale della NATO, A.F. Rasmussen, questo è “uno dei vertici più importanti nella storia dell’Alleanza”, ed è presto detto il perché: “L’aggressione della Russia contro l’Ucraina – prosegue Rasmussen – è un campanello d’allarme […] La Nato rimane ferma di fronte a questa sfida. Sospendiamo la nostra cooperazione con la Russia. Abbiamo rafforzato la nostra collaborazione con il nostro partner, l’Ucraina. Rafforziamo la nostra difesa collettiva. E non lasciamo alcun dubbio che faremo di tutto per difenderci”. Una dichiarazione che nei fatti corrisponde alla preparazione effettiva alla guerra contro la Russia.
Rasmussen, inoltre, preannuncia che i leader dei 28 paesi adotteranno “un piano di preparazione all’azione che renderà le nostre forze più veloci, più appropriate e più flessibili. Pronti ad affrontare qualsiasi sfida” e per questo – prosegue – “sarà necessario apportare alcune modifiche nel posizionamento delle nostre forze e infrastrutture. Questo significa una presenza più visibile nell’est”. E per questo si sta approntando una forza composta da Gran Bretagna, Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi, Lettonia, Estonia e Lituania che formeranno una forza di reazione rapida della NATO con sede nel Baltico di almeno 10.000 soldati, con capacità di spiegamento rapido, svolgendo esercitazioni frequenti e regolari. Cosa che ha subito provocato la reazione della Russia che ha annunciato, tramite Mikhail Popov (vicesegretario del Consiglio di Sicurezza russo), di esser pronta ad adottare la propria dottrina militare per tutelarsi “tenendo presente il comparire di nuove minacce ed in particolare il rafforzamento della NATO alle sue frontiere”.
Nel giorno di apertura del vertice, il presidente degli USA, B.Obama e il primo ministro britannico, Cameron, hanno pubblicato un articolo comune sul Times di Londra contro la Russia, sostenendo che la NATO deve stabilire una “presenza permanente” in Europa orientale, supportata da una forza di reazione rapida, di terra, aria e mare, in grado di “agire in qualsiasi parte del mondo in modo rapido”. Ovviamente il tutto correlato dalla solita retorica sugli sforzi per garantire la “pace nel mondo”.
Peggioramento del conflitto con la Russia
In questo spirito si è svolta nel pomeriggio di Giovedì la riunione della Commissione della NATO sull’Ucraina, con la partecipazione dei leader dei 28 paesi membri NATO e del presidente ucraino, Poroshenko, al fine di discutere dell’”aiuto” della NATO all’Ucraina.
Il Segretario generale della NATO, nell’intervista congiunta con il presidente ucraino ha accusato la Russia: “La Russia sta combattendo contro l’Ucraina. Truppe russe e carri armati russi attaccano le forze ucraine. Dopo aver parlato di pace – prosegue – la Russia non ha fatto una sola mossa per rendere possibile la pace”
Nel contempo ha sottolineato che la comunità internazionale “deve rispondere con decisione se la Russia interviene ulteriormente in Ucraina” attraverso più ampie e severe sanzioni finanziarie per indebolire l’economia russa e isolarla ulteriormente – secondo il pensiero di Rasmussen.
Infine ha qualificato l’Ucraina come “partner attivo e affidabile della NATO”, messaggio chiaro che la NATO è in Ucraina ed aiuterà a modernizzare l’esercito e rafforzerà la cooperazione con le Forze Armate della NATO inviate. L’ampio sforzo di penetrazione dell’asse euro-atlantico nelle ex Repubbliche Sovietiche è testimoniato anche dal fatto che Rasmussen ha in seguito avuto un incontro bilaterale con il presidente della Georgia, G. Margvelashvili.
Aumentare spesa e intensità dell’azione militare
Nel secondo giorno del vertice NATO – venerdì – i leader dei paesi membri hanno discusso della “capacità dell’alleanza di affrontare le minacce alla sicurezza attuali in Oriente e nel Sud, così come le sfide future”. La discussione verterà su “come affrontare queste sfide con il giusto livello di investimenti nel settore della difesa, l’investimento di importi necessari” per la distribuzione, la formazione e le attrezzature moderne. Un chiaro input alla corsa agli armamenti, con l’obiettivo di “invertire il declino dei bilanci della difesa” per condividere la responsabilità della sicurezza in modo equo in tutta l’Alleanza, come già nel Marzo scorso aveva chiesto Obama.
Oltre la situazione in Oriente, l’attenzione del vertice della NATO è rivolta al Medio Oriente e all’Africa, ossia tutti i scenari di guerra aperti dalle potenze imperialiste nella disputa geopolitica, delle risorse naturali, delle rotte commerciali, dello sfruttamento della manodopera per i rispettivi monopoli. Rasmussen ha accolto con favore l’azione militare intrapresa dagli Stati Uniti in Iraq contro l’ISIS (creatura degli USA stessi), aggiungendo inoltre che la “violenza”, l’”incertezza”, l’”instabilità” in Africa richiedono altre aree di presenza e azioni militari della NATO. Tanti conflitti di carattere regionale, che coinvolgono sempre più nazioni col “gioco delle alleanze”, che aprono allo scenario di un conflitto su scala globale.
L’Italia al vertice NATO
L’Italia è presente al vertice NATO, con Matteo Renzi, il ministro degli Esteri e nuova Lady Pesc Federica Mogherini, e il ministro della Difesa Roberta Pinotti, che hanno il compito di aggiornare la borghesia italiana ai disegni geostrategici dell’Alleanza atlantica. Matteo Renzi si è allineato agli altri leader sulla questione russa, affermando che “dobbiamo esser uniti nella condanna del comportamento della Russia e sono inaccettabili le violazioni del diritto internazionale”, ma esprimendo cautela sul versante militare, preferendo una “soluzione politica” dando “supporto concreto” a Kiev. Renzi, presidente di turno dell’UE, nella riunione ristretta con Obama, Merkel, Cameron, Hollande e Poroshenko, ha ribadito che la risposta deve esser “ferma e pronta” contro la Russia, ma concentrandosi sul lato delle sanzioni. “Siamo pronti ad allargare lo scopo delle misure restrittive in settori come la finanza, la difesa, le tecnologie e i beni di doppio uso. L’UE sta lavorando in questa direzione”. La questione delle sanzioni divide però profondamente l’Europa, coi paesi che hanno maggiori interessi reciproci commerciali con la Russia che vogliono frenare su questa escalation, che ha portato alla risposta russa con contro-sanzioni che colpiscono fortemente alcuni settori dell’economia di paesi dell’UE.
Proteste in corso
Giovedì, circa due mila manifestanti sono scese nelle strade di Newport, cittadina gallese di 150.000 abitanti, contro il vertice. Diversi gruppi hanno promosso questa prima marcia che si è svolta in modo pacifico, esprimendo slogan anti-imperialisti e pacifisti, contro gli armamenti nucleari, a favore della Palestina e per la cessazione delle ingerenze in Ucraina. In serata, degli scontri sono avvenuti intorno al Castello di Cardiff (dove i leader dei paesi NATO si sono riuniti per la cena) con la polizia che ha arrestato 4 attivisti.