Martedì 4 Novembre si è svolto lo sciopero degli operatori di ripresa della Rai, sciopero voluto dall’associazione “ORA!” (Operatori di Ripresa Associati) e indetto dalla segreteria regionale del Lazio dello SNATER con adesione anche dello SNAP TV (Sindacato Nazionale Autonomo Produzione TV). Gli operatori di ripresa della Rai da tempo vedono attaccata la loro professione, in una logica di “svendita della qualità” da parte della TV di stato, che sta peggiorando ogni giorno le condizioni lavorative tentando anche di “banalizzare” le competenze, seguendo la logica del “tutti possono fare tutto”.
Gli operatori di ripresa, da più fronti colpita da questi fatti hanno deciso di fermarsi in blocco, con un adesione allo sciopero altissima, nonostante tentativi da parte dell’azienda di boicottare la cosa sopratutto cercando di intimidire i più giovani colleghi con contratto a tempo determinato; picchetti e volantinaggi sono stati fatti davanti le sedi Rai, dove gli operatori si sono confrontati anche con registi e conduttori sulle loro posizioni.
Sono saltate tutte le trasmissioni creando un panico generale nella tv pubblica, da Uno Mattina a I Fatti Vostri fino a Porta a Porta, ad eccezione però di una solo programma, quello che come afferma il Segretario dello SNAP Nando Clemenzi “Fa sua la missione di raccontare il paese” ovvero Ballarò su Rai 3, questo perché l’azienda ha deciso non si sa ancora per direttiva di chi, di inviare dirigenti e funzionari e addirittura a quanto pare vice direttori di rete, ad improvvisarsi operatori dietro le camere dello Studio2 di via Teulada dove ha sede la trasmissione sopracitata.
Il profilo @DipendenteRai Twitta: “vedere dirigenti che si dicevano di sinistra fare gli antisciopero in un programma di sinistra non ha prezzo.” e la sigla SNAP in un suo comunicato invita ironicamente l’azienda a fare un corso sulla tecnica di ripresa televisiva ai propri funzionari.
La tensione resta alta, anche se nella giornata di oggi i lavoratori Rai hanno ricevuto solidarietà da molti, compreso il FGC e la notizia sta girando per tutto il web, dove iniziano ad uscire anche i nomi dei “cameraman per un giorno” che hanno fatto si che la trasmissione di Massimo Giannini andasse in onda. Il lavoro in Italia è attaccato da ogni fronte e sono da ammirare i lavoratori che riescono a scioperare coesi rimarcando l’importanza del proprio mestiere.