In Grecia, i giovani della classe lavoratrice e dei ceti popolari vivono, studiano e lavorano in condizioni dure, come milioni di giovani in tutta Europa. Il futuro che li aspetta li vedrà come disoccupati o lavoratori sottopagati, semi-formati, carne da cannone delle forze imperialiste.
All’interno dei margini nei quali si muove il sistema capitalista, non ci sarà ritorno alla fase della ripresa capitalista fino a quando il saggio di svalutazione dei diritti della forza lavoro non sarà invertito. La suddetta ripresa dell’economia capitalista avverrà sulle rovine e sulle conquiste dei diritti che sono stati demoliti dall’inizio della crisi capitalista. Inoltre, è anche probabile che la ripresa avverrà sulla rovina dei popoli, come nel caso dell’Ucraina, della Siria, del Medio Oriente e dell’Africa Settentrionale, dove gli interessi in conflitto degli imperialisti sono sull’orlo di scatenare confronti militari sempre più generalizzati, con la possibilità di implicare i popoli della Grecia e del resto dei Balcani.
In questo contesto, la coalizione di governo dei nuovi liberali (ND) e dei socialdemocratici (PASOK), mentre pianificano una guerra totale contro la vita e i diritti del popolo, preparano nuovi e più duri attacchi al sistema scolastico, sanitario e di sicurezza sociale, sempre in accordo con il contesto delle decisioni dell’Unione Europea. Si incoraggia la falsa speranza, così come la paura, per tentare con ogni mezzo di legittimare le politiche antipopolari.
Dall’altro versante, l’opposizione maggiore, gli ex opportunisti e ora socialdemocratici del partito SYRIZA, alimenta illusioni, tentando di aver il supporto del movimento per un “nuovo governo di sinistra” che giurerà fedeltà alla UE e alla NATO, promettendo loro la profittabilità del capitale, allo stesso prezzo di costo dei bisogni e dei diritti del popolo. In altre parole, le differenziazioni proposte riguardanti l’amministrazione del sistema hanno in comune le politiche antipopolari in grado di assicurare la competitività e il profitto dei capitalisti.
In queste condizioni, i membri della KNE rappresentano l’avanguardia dell’organizzazione della resistenza e delle azioni collettive congiunte. Essi lavorano per il rafforzamento dell’Alleanza Popolare: e l’alleanza popolare che esprime gli interessi della classe lavoratrice, del sottoproletariato, dei lavoratori autonomi e dei contadini poveri, della gioventù radicale e del movimento delle donne, del movimento dei disoccupati per organizzare la lotta per respingere le misure barbare e di casse contro il lavoro, mentre concentra le proprie forze e conduce una lotta di contrattacco nel tentativo di rovesciare il potere dei monopoli. Vale a dire contro gli sfruttatori, i loro governi, i loro partiti politici, le unioni imperialiste, il loro entourage politico, le leadership sindacali servili, che auspicano la sottomissione alle scelte della classe borghese, e a coloro che vogliono amministrare il capitalismo.
La nuova marcia della classe lavoratrice non può chinare la propria testa nell’attesa che qualcosa cambi da sé, al contrario, essa ha pagato e paga ogni giorno per l’attesa di soluzioni esterne, per i cambiamenti di governo interni ai limiti del sistema attuale e dell’Unione Europea. Abbiamo già pagato grazie ad argomenti come quello che afferma che la lotta non può portare ad alcun risultato. Ogni cosa conquistata dalle precedenti generazioni non è stata regalata bensì è frutto della loro lotta, e per questa ragione, la KNE concentra tutte le proprie forze affinché la gioventù concepisca la lotta per soddisfare i propri bisogni attuali contro i monopoli e la società capitalista, e per gettare le fondamenta per il riassetto di un movimento sindacale di classe, che mostri la strada in favore della gioventù stessa.
Con queste linee guida, i membri della KNE lottano all’interno dei sindacati, delle unioni degli studenti, nelle scuole, nei quartieri, utilizzando argomenti che concernono e vengono colti da sempre più persone, come il problema della disoccupazione, che affligge il 60% dei giovani e il 30% della popolazione totale.
La nostra esperienza mostra che la linea anticapitalista e antimonopolista quando viene spiegata attraverso i duri esempi quotidiani delle vite delle persone, può essere assimilata ed è in grado di mobilitare grandi masse di giovani e di lavoratori. Così come l’esperienza della magnifica manifestazione del 1 Novembre, appoggiata da più di 1000 sindacati, organizzazioni, organizzazioni di massa, dei contadini, dei lavoratori autonomi, dei disoccupati e delle associazioni degli studenti, con la partecipazione di più di 100.000 persone provenienti da tutta la Grecia che hanno dato un chiaro messaggio contro le politiche che ci vogliono far vivere con le briciole.
Tutti questi argomenti sono stati trattati nelle attività precongressuali e nella discussione verso l’undicesimo congresso della KNE, da celebrarsi tra il 18 e il 21 Dicembre ad Atene. Sotto lo slogan “KNE – la gioventù pioniera del KKE, che combatte marciando sulla strada di un futuro socialista, senza crisi, guerre e sfruttamento”, poniamo al centro della discussione il rafforzamento della KNE, acquisendo l’abilità e la preparazione ad agire all’interno della gioventù in ogni circostanza, come gioventù del KKE, come organizzazione che combatte per il rovesciamento rivoluzionario e per il socialismo.
Per rinnovare ed aumentare le proprie forze, e per creare una forze giovanile pioniera che contribuirà alla lotta contro i monopoli, contro la proprietà e il potere capitalista, insieme agli strati più energici e vivi della gioventù, dei lavoratori e delle famiglie popolari, la KNE marcia verso il proprio congresso con ottimismo rivoluzionario. Siamo stati in grado di giunger fin qui, di compiere passi di maggiore rafforzamento e di acquisire nuova esperienza, nelle circostanze difficili e complicate che hanno caratterizzato la crisi economica capitalista in Grecia, che è acuta ed estremamente profonda.
Indipendentemente dalla recessione storica che stiamo vivendo sin dalla caduta del socialismo negli anni 1989-1991, il progresso sociale non può essere fermato. La crisi prolungata, che è sincronizzata e il suo profondo carattere mostra esattamente quanto il capitalismo sia moribondo, ha esteso oltre i suoi limiti storici. Il capitalismo sarà rovesciato per via rivoluzionaria e riprenderà il posto che merita, nell’armadio della storia, insieme agli altri sistemi economico-sociali ormai obsoleti.
Non ci lasciamo scoraggiare dalle difficoltà; abbiamo bisogno invece di divenire più capaci, di lavorare in tutte le condizioni per convincere ed ispirare tutti i giovani che provengono dalla classe lavoratrice e dagli strati popolari, particolarmente coloro che oggi non si trovano d’accordo con i comunisti. Cosicché ogni giorno sempre più giovani siano implicati nell’organizzazione della lotta nei posti di lavoro, nelle scuole e nelle università; sempre più giovani che capiscono il bisogno di lottare per i propri diritti, lottando contro questo sistema! E questa sarà la forza materiale che formerà il nostro futuro socialista nella realtà, un futuro senza crisi – guerre – sfruttamento!
Commissione Internazionale del CC della KNE