La federazione ha seguito con grande apprensione l’escalation di attacchi indirizzati a cittadini stranieri inclusi zimbabwani, malawiani, mozambicani, angolani, congolesi e appartenenti a molte altre nazionalità, prevalentemente Africani, che si sta scatenando nella Repubblica del Sudafrica.
Finora circa dieci cittadini stranieri sono stati barbaramente uccisi in seguito a questi orribili attacchi xenofobi in quel paese, oltre a centinaia di feriti e colpiti. Alcuni rapporti riferiscono che i rispettivi paesi di appartenenza degli obiettivi delle violenze abbiano cominciato a rimpatriare i propri concittadini, e che la situazione stia degenerando in violenza diffusa, con attacchi e rappresaglie contro luoghi d’interesse Sudafricani all’estero. Questa situazione è davvero spiacevole, la WFDY nutre rispetto per la vita, per lo spirito di tolleranza, per l’unità nella diversità e crede che alla violenza non si debba rispondere con la violenza. Non accettiamo il razzismo, l’afro-fobia o altri tipi di discriminazione, e allo stesso modo non possiamo tacere oggi.
In ogni caso, denunciamo e ripudiamo queste azioni e sproniamo le autorità e la gioventù di quel paese ad intervenire apertamente e tempestivamente per frenare la situazione in maniera decisa. La WFDY si appella inoltre per uno stop immediato a questi attacchi inaccettabili, che non possono essere giustificati da alcuna circostanza.
Elogiamo i Sudafricani che si sono uniti alla marcia di condanna agli attacchi che ha avuto luogo a Durban, e sollecitiamo tutti gli altri a capire che nessuna nazione può sopravvivere isolata. Abbiamo più bisogno che mai dei Sudafricani e loro di noi, mentre continuiamo la nostra lunga marcia insieme verso un mondo senza imperialismo, dove pace e prosperità regnino per tutti. Ricordiamo ai coinvolti che il 25 Maggio l’Africa commemorerà la fondazione dell’Organizzazione dell’Unità Africana, che svolse un ruolo cruciale nel mobilitare la solidarietà internazionale per la fine dell’apartheid.
Sede di Budapest della WFDY, 17 Aprile 2015.
*traduzione a cura della commissione internazionale FGC