Come Redazione di SenzaTregua, giornale del Fronte della Gioventù Comunista da sempre in prima linea nel contrastare ogni forma di revisionismo storico e disciovinismo, aderiamo all’appello rivolto agli storici, agli intellettuali e agli artisti in occasione del 23 maggio quando Casa Pound Italia, in occasione del Centenario dell’entrata nel Primo conflitto mondiale ha indetto una manifestazione nazionale a Gorizia.
Detta manifestazione avrà le parole d’ordine “Risorgi, combatti, vinci” che suonano come una provocazione in una città che, a causa del conflitto, ha sofferto più di tutte essendo stata distrutta tre volte. Nel comunicato di convocazione, Casa Pound sostiene che la “Grande Guerra fu uno sforzo colossale in cui italiani di tutte le classi sociali e di tutte le regioni si unirono per portare a termine il percorso di indipendenza nazionale”.Parole d’ordine pericolose poichè contengono un fondo di verità, che viene però stravolto per sostenere l’impossibile: se da un lato è innegabile che la guerra ha effettivamente portato ad uno stato nazionale compiuto e inserito a pieno titolo tra le potenze imperialiste europee è altrettanto vero che non è stato nessun spirito patriottico a guidare queste azioni ma appunto un gioco di potere e di spartizione di aree di interesse a muovere la borghesia italiana, da cui le classi popolari non hanno tratto nessun beneficio. La stessa borghesia che ha mandato a morire centinaia di migliaia di proletari provenienti soprattutto dalle campagne di tutto il Paese, in modo stolto e cieco, con metodi militari antiquati applicati con bieca ferocia. Ecco l’ennesima falsità dei “fascisti del terzo millennio”, che non sono per nulla diversi da quelli precedenti.
Ci auguriamo che le forze di sinistra, i comunisti in primo luogo, non commettano l’errore storico che è stato commesso allora, di non comprendere davvero gli effetti della guerra e i riflessi che hanno avuto sulla società.Declinando in modo corretto e rivoluzionario l’avversione alle guerre imperialiste e l’internazionalismo proletario , evitando parole d’ordine come il pacifismo borghese e “l’avversità a tutte le guerre” che hanno il solo obiettivo di disarmare il popolo e lasciarlo alla mercè della reazione e del suo braccio armato, il fascismo.