Intervento di Agostino Alagna e Tiziano Censi al 2° campeggio antimperialista organizzato dalla Commissione Europa e Nord America (CENA) della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY).
Cari compagni,
da tempo assistiamo a processi comuni a livello europeo nei diversi paesi. La tendenza generale comune è la compressione dei diritti, la riduzione dei salari, l’aumento dell’orario di lavoro, l’aumento della precarietà sul lavoro, la privatizzazione dei servizi pubblici e la subordinazione dei diritti all’istruzione, alla salute agli interessi del grande capitale. La gioventù della classe operaia e delle classi popolari viene oggi potentemente colpita dalle misure dei governi. Si tratta di un processo transnazionale che avviene contemporaneamente in Europa e in Nord America, e che trova nei paesi della UE nella struttura politica dell’UE la sua più forte applicazione. Chiaramente la reazione della gioventù proletaria all’attacco portato avanti dal capitale è oggi insufficiente, e vive delle contraddizioni e dell’arretramento vissuto dal movimento comunista in questi anni.
In primo luogo si subisce l’influsso ideologico del capitale, che anche attraverso la politica anticomunista ha puntato a distruggere nelle nuove generazioni la visione del socialismo come alternativa possibile. Ancora oggi questa preclusione è di impatto rilevante. Tuttavia con la crisi del 2008 molte delle illusioni sono crollate. Anche le recenti vicende greche che hanno visto chiaramente fallire l’opzione di riformabilità del capitalismo e della UE, sono una lezione importante per le nuove generazioni. È dunque il momento, attraverso l’azione politica e l’organizzazione di imprimere una svolta a questa condizione. Svolta che è possibile solo combattendo ogni illusione di carattere riformista, ogni cedimento di tipo opportunista per guidare le masse nella sola ed unica direzione della propria liberazione: la rottura con il sistema imperialista e le sue alleanze – nel nostro caso la UE – e la costruzione del socialismo-comunismo.
In Italia oggi la lotta della gioventù è stata discontinua, segnando momenti di grande mobilitazione e momenti di calma. L’influenza dei sindacati riformisti è ancora forte tra gli studenti, come lo sono le teorie di alcune aree politiche di carattere post-marxista, attive nei movimenti di lotta. La lotta degli studenti è cresciuta in questi ultimi mesi in seguito alla decisione del governo di varare una riforma dell’istruzione che agevola le scuole private a danno della scuola statale, inserisce i privati nelle scuole pubbliche, riduce il reale diritto allo studio, aumenta le disuguaglianze tra scuole e scuole. La nostra organizzazione è stata in prima fila nelle proteste, raccogliendo 50.000 firme tra gli studenti delle scuole per chiedere il ritiro ed estendendo la sua influenza tra gli studenti e nei sindacati studenteschi.
Nelle università la lotta principale è oggi legata alla tassazione universitaria, recentemente aumentata dal governo. Il FGC sostiene la necessità di rivendicare una università gratuita e rigetta le posizioni riformiste dei sindacati studenteschi, che chiedendo la diminuzione delle tasse, finiscono per difendere il vecchio sistema di tassazione iniquo e classista.
Tutti questi processi hanno carattere comune in Europa e si ritrovano nelle diverse riforme dei governi. È necessario dunque procedere in modo sempre più unito nelle nostre rivendicazioni e nelle lotte a livello internazionale. In questo senso riteniamo molto positivo quanto realizzato dal WFDY per il 17 novembre con una settimana di mobilitazione studentesca. In Italia il FGC è riuscito ad ottenere una buona mobilitazione degli studenti e la prospettiva unitaria internazionale ha aumentato la nostra capacità di lotta. Molti studenti hanno maturato posizioni politiche migliori. Questo ci ha dato forza. Crediamo che questa iniziativa debba essere confermata e potenziata.
Allo stesso tempo riteniamo che un’analoga questione debba essere affrontata per quanto riguarda il lavoro e la disoccupazione. La compressione salariale, la precarietà, il peggioramento delle condizioni lavorative sono oggi il problema principale per la gioventù ed il punto debole del consenso al sistema capitalistico. Per questo crediamo sia necessario ritagliare spazi unitari di mobilitazione in questa direzione, nei confronti dei giovani lavoratori e dei disoccupati. Così come nella scuola, questo ci darebbe la forza per estendere l’influenza nei sindacati e tra i giovani lavoratori, per conquistare nuovi consensi alla causa del socialismo-comunismo.
Concludendo, compagni, noi riteniamo fondamentale lo sviluppo a livello internazionale di forme comuni di lotta della gioventù. Riteniamo che tali forme debbano avere come punto comune finale la considerazione che solo il socialismo-comunismo, solo la rottura con la UE e con le alleanze imperialiste come la NATO, solo la socializzazione dei mezzi di produzione ed il potere popolare potrà portare ad un reale cambiamento della condizione della gioventù. Una scuola pubblica di qualità e gratuita, una università accessibile a tutti, un lavoro dignitoso che non sia sfruttamento, potrà essere assicurato solo nel sistema socialista.