Riportiamo la dichiarazione della Iniziativa Comunista Europea (che raggruppa e coordina l’attività di 29 Partiti Comunisti e Operai d’Europa) che analizza la situazione dei giovani lavoratori europei e ne delinea il campo della lotta immediata per l’istruzione, il lavoro, il salario e la protezione dei disoccupati in cui siamo impegnati come gioventù comunista in Italia.
*da Resistenze.org
La disoccupazione giovanile nei paesi capitalistici del continente europeo continua a rimanere su livelli elevati. Nell’ultimo trimestre del 2014, il tasso di disoccupazione giovanile nell’Unione europea a 28 paesi, segnava uno scioccante 21,4% e il 23,2% nella zona euro. Si fa notare in particolare che in Grecia e in Spagna la disoccupazione giovanile supera il 50%. In generale, questa condizione vale per la maggior parte delle principali economie anche al di fuori dell’UE: ad esempio in Turchia il tasso di disoccupazione giovanile è del 20,4%, in Russia e Ucraina rispettivamente del 14,5% e del 17,8% (2013).
E’ lampante che la tanto lodata “efficienza” del mercato, del sistema capitalista stesso, è incapace di utilizzare la sua forza lavoro. Il profitto capitalistico è alla base del sistema che agisce contro i bisogni della gente. Prevede uno stato di disoccupazione di massa non solo tra la gioventù ma anche tra la popolazione adulta.
I capitalisti utilizzano la disoccupazione di massa come leva e minaccia: intensificano l’offensiva contro la classe operaia, consolidano l’ignobile concetto di “flessibilità” per condizioni di lavoro precarie, aboliscono la contrattazione collettiva di lavoro, riducono le libertà sindacali e i diritti lavorativi e sociali subordinandoli agli appetiti del capitale. La dirigenza riformista dei sindacati, controllata dalla socialdemocrazia e anche dalle forze conservatrici, è funzionale a questo sviluppo, spinge verso una politica di “cooperazione di classe”, che pretende in buona sostanza che quello che va bene per padroni, vada bene anche per i lavoratori.
La riduzione dei salari reali degli ultimi decenni, nonostante l’aumento della produttività e il progresso della scienza, della tecnologia e dell’automazione, è causata dallo sfruttamento di classe e dai profitti capitalistici che questo comporta.
I giovani lavoratori o si impiccano con mutui che durano spesso tutta una vita o sono costretti a vivere con i genitori fino alla soglia dei quarant’anni prima di mettere su famiglia.
La parte dei giovani disoccupata è talmente ampia che i governi di tutta Europa, sempre più, hanno creato diversi programmi “educativi” o di “formazione”, promossi particolarmente dall’UE (ad esempio i programmi a “voucher” – “garanzia giovani”), che, in sostanza, non sono altro che modi per riciclare i disoccupati. I capitalisti di tutta Europa hanno fatto buoni affari con questi programmi, disponendo di giovani lavoratori che lavorano quasi o interamente gratuitamente per “fare esperienza”.
Non ci facciamo illusioni, la disoccupazione è inerente al sistema capitalista, che causa tutte queste storture, sfrutta la classe operaia per accrescere la redditività dei monopoli e perpetuare il suo funzionamento. Questo sistema si è rivelato marcio, obsoleto. L’unico via di uscita per le persone è di rovesciarlo.
I Partiti dell’Iniziativa Comunista Europea dedicheranno tutte le loro energie per rafforzare la lotta dei lavoratori, dei giovani disoccupati, con il potere dell’organizzazione e dei loro sindacati, per la piena istruzione per tutti, la specializzazione, il lavoro per tutti con stipendi capaci di soddisfare i bisogni contemporanei e misure immediate e sostanziali per proteggere i disoccupati.