*traduzione a cura della redazione di SenzaTregua, da unidadylucha.es
La pace è uno stato contrario alla guerra dove non c’è lotta tra due o più parti in conflitto. Ma realmente può esistere “la pace” con un sistema capitalista? La risposta è esplicitamente “NO”. Il capitalismo cerca il proprio beneficio sopra ogni cosa e ovviamente, per conseguire i suoi obiettivi, non esiterà, come non esita adesso, nell’usare la forza contro coloro che si oppongono alla sua egemonia o non servono i suoi interessi. Abbiamo già visto episodi di questo tipo nel corso della storia: Iraq, Afghanistan, Libia, Libano, Jugoslavia, Vietnam, Angola, prima e seconda guerra mondiale e un lunghissimo eccetera.
Il capitalismo, per continuare a svilupparsi e mantenere il suo stato di pace sociale all’interno dei suoi blocchi imperialisti, necessita di ricorrere alla guerra contro i popoli.
Non possiamo nemmeno parlare di uno stato di pace in un mondo capitalista poiché, come abbiamo già detto, la “pace” è uno stato di “non lotta” tra due o più parti in conflitto, e non sono per caso la borghesia e la classe lavoratrice due parti storicamente in conflitto? Ovviamente lo sono. La borghesia è la classe che detiene il potere nel capitalismo, e per perpetuare questo status quo e ottenere profitto, deve (e lo fa) sfruttare e usare la violenza contro la classe lavoratrice. Noi operai lottiamo quotidianamente per sopravvivere in un mondo dove è sempre più brutale la repressione, più grandi i tagli ai nostri diritti, più violenta e reazionaria è la classe dominante, non è per caso una guerra dichiarata? La parola “pace”, per questi guerrafondai e cinici capitalisti, non è quindi un mero strumento che usano per convincere le masse lavoratrici, che solo con i loro interventi, tagli, controlli e repressione si può ottenere il tanto desiderato stato di pace? Lo è, e così lo dimostrano quando in nome di questa, lanciano i loro brutali attacchi contro i popoli indifesi, popoli sovrani o quando approvano nei loro parlamenti borghesi – maschere della dittatura del capitale – i tagli ai nostri diritti e inaspriscono la repressione contro la nostra classe. In altre parole, ciò che cercano non è una pace in generale, ma la loro pace. La pace che gli garantisce il loro stato di dominio come classe.
Vediamo inoltre che pace e capitalismo sono una contraddizione dialettica assoluta e non potranno convergere per tanto che si violi la parola “pace” nei discorsi bellicisti della borghesia o da posizioni sinistrorse e opportuniste.
Pertanto, l’unico modo di ottenere la vera pace inizia con la lotta di classe. Inizia rovesciando la borghesia e il capitalismo e sarà presente quando questa lotta giungerà al termine, ossia quando non ci sarà la borghesia perché sarà sconfitta nella sua totalità e ogni accenno di potere individualista e capitalista sarà un ricordo. Quindi, quando un o una comunista alza la bandiera del proletariato e canta slogan per la pace, è oggettivo dire, che è l’unico che dice la verità, che è l’unico che realmente cerca lo stato di pace che tanto necessita la nostra classe, e per questo, è inevitabile la lotta di classe.
NE’ GUERRA TRA I POPOLI, NE’ PACE TRA LE CLASSI!