La redazione di Senza Tregua ha intervistato Alessandro Fiorucci, giovane comunista e militante FGC eletto presidente della Consulta degli Studenti di Milano lo scorso novembre.
Alessandro, a 7 mesi dalla tua elezione alla presidenza della Consulta di Milano, qual è il bilancio delle attività della Consulta?
Si dice spesso che le Consulte studentesche sono diventate inutili. Non posso contraddire del tutto questa affermazione, ma il punto è un altro: bisognerebbe piuttosto parlare di come vengono “utilizzate” le Consulte degli Studenti. Oggi le Consulte rischiano di diventare niente più che un trampolino per i giovani rampantini della politica; io al contrario penso che debbano essere il megafono delle lotte degli studenti. La Consulta di Milano ha operato in questa direzione. Ad esempio, abbiamo votato un documento in cui si chiede l’abolizione dei contributi scolastici “volontari” e il pieno finanziamento della scuola pubblica attraverso fondi statali, per ristabilire la gratuità dell’istruzione. O ancora, abbiamo preso posizione chiedendo che siano garantiti diritti e tutele agli studenti in alternanza scuola-lavoro. In questi mesi abbiamo assistito ad una censura mediatica vergognosa, se si pensa che queste rivendicazioni provengono dagli studenti della seconda città d’Italia. Direi che questa censura segnala che stiamo facendo un buon lavoro…
Sei appena tornato dal Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte (CNPC), puoi dirci le tue impressioni a riguardo?
Mi ha colpito l’enorme ingerenza del MIUR nei lavori del CNPC, che mai come quest’anno è stata totalizzante. È stato mandato un “tutor” per ogni commissione di lavoro, cosa che fino a due anni fa non succedeva: il compito di questi tutor era di fatto quello di imporre in ogni documento la visione del Ministero, impedendo che gli studenti prendessero posizioni “pericolose”. Per rendere l’idea racconto un episodio eloquente: io ero nella commissione sull’alternanza scuola-lavoro e sostenevo le proposte di una giusta retribuzione per gli studenti in alternanza e una serie di diritti sul luogo di “lavoro”, da inserire come rivendicazioni nel documento che si stava discutendo. La mia proposta, che ha suscitato molto scalpore, è stata stravolta e tramutata nella proposta di “premiare” gli stagisti più meritevoli con dei crediti formativi (ovviamente ho votato contro). “Sono in contatto con il sottosegretario Davide Faraone” – ci spiegava la tutor – “lui è d’accordo, quindi possiamo scrivere così”. Giusto per rendere l’idea…
Assurdo, possibile che nessuno abbia detto nulla?
Tutto ciò non sembrava turbare più di tanto i rappresentanti dei sindacati studenteschi, per il resto buona parte dei Presidenti era proprio dei GD (Giovani Democratici, giovanile del PD ndr). Su questo CNPC c’è stata una chiara operazione politica da parte del Governo Renzi, che tenta di giustificare le proprie politiche –anche future- presentandole come proposte degli studenti. Il risultato di questo CNPC è una sfilza di piccolissime e insignificanti proposte di modifica del testo di alcune leggi, e una serie di progettini dalla dubbia utilità. Lascia di stucco l’ipocrisia di diversi rappresentanti che a parole si schierano dalla parte dei giovani e poi nelle sedi “istituzionali” (come il CNPC) fanno l’esatto contrario, adottando posizioni di retroguardia se non addirittura acquiescenti nei confronti del Governo. Il CNPC poteva essere occasione per dare una spallata a Renzi e alle sue politiche sulla scuola, invece si è finiti a suonare il piffero per il Governo. Sono tornato nella mia città con la consapevolezza che la linea tracciata dalla Consulta di Milano è quella giusta, e in questo solco si deve procedere.
Sappiamo anche che in questi giorni sei attivo per promuovere nelle scuole di Milano il boicottaggio dei test INVALSI…
Certo, credo che il boicottaggio dei test sia una battaglia giusta e assolutamente necessaria per difendere la scuola pubblica. Ormai è chiaro il progetto che si cela dietro questi test… Da anni, dopo miliardi di tagli che hanno ridotto la scuola in ginocchio, si cerca di promuovere l’idea che i pochi fondi pubblici rimasti debbano essere ripartiti alle scuole “meritevoli”: in futuro queste valutazioni saranno utilizzate per “premiare” le scuole migliori, una competizione fratricida fra le scuole per accaparrarsi le poche briciole rimaste. È evidente che si va in questa direzione; del resto le sperimentazioni di qualche anno fa prevedevano proprio dei premi in denaro per le scuole che si fossero classificate prime nelle graduatorie. Per non parlare di quanto questi test siano inutilmente costosi e di come entrino con prepotenza nella didattica delle scuole, imponendo il modello nozionistico dei quiz a crocette…
E come Consulta, prenderete una posizione sull’INVALSI?
Per motivi tecnici non riusciamo a tenere una plenaria prima del 12 maggio, ma come Presidente tutto il mio sostegno va agli studenti che sceglieranno di boicottare, spesso affrontando minacce del tutto illegittime da parte di presidi autoritari. D’altra parte, il sostegno al boicottaggio delle Invalsi era uno dei punti principali del programma con cui sono stato eletto Presidente. Anche per questo, sono convinto che nella prossima plenaria la Consulta si esprimerà comunque in favore del boicottaggio.
Cosa vuoi dire ai Presidenti delle altre Consulte provinciali studentesche?
Mi sento di rivolgere un appello agli altri Presidenti: non abbiate paura di esprimere posizioni chiare su tutte le questioni fondamentali e che ci riguardano in prima persona! Non fatevi ingannare da chi vi dice che la massima aspirazione della Consulta deve essere organizzare una festa, o proporre insulsi progettini didattici. Se non si ha il coraggio di parlare e di denunciare le problematiche degli studenti, anche andando controcorrente rispetto ai politici locali che cercano di mettere le mani sulle Consulte, allora a cosa serve quest’organo? Molto spesso se non si sceglie da che parte della barricata stare, si finisce per diventare la barricata, e l’indifferenza è il migliore alleato di chi oggi sta distruggendo la scuola pubblica. È importante che le Consulte restino dalla parte degli studenti, e che si coordinino fra loro, anche per arginare alcuni Presidenti che utilizzano la Consulta per spalleggiare le politiche del Governo.