La prossima settimana il Parlamento Europeo discuterà una proposta rilanciata dal capogruppo del Partito Popolare Europeo (centro-destra), il tedesco Manfred Weber, che riguarderà i giovani europei. La proposta parla dell’assegnazione di un pass ai neo-diciottenni dei paesi UE che permetterà di viaggiare gratuitamente in Interrail. Una proposta che, promuovendo i viaggi all’estero, dovrebbe combattere l’antieuropeismo fra i giovani e rilanciare l’idea di una appartenenza comune europea. Non a caso anche i “Socialisti e Democratici” (centro-sinistra, in Italia rappresentati dal PD) appoggiano la proposta, rivendicandone la paternità, e già sono giunte dichiarazioni favorevoli dal Partito Democratico.
Un’operazione tutta ideologica, quella messa in campo dalle forze dominanti nel parlamento UE (e nei paesi europei), che lungi dall’avere a cuore i diritti dei giovani europei punta a costruire il mito della c.d. “Generazione Erasmus”, cioè dei giovani europei “vaccinati” dall’antieuropeismo perché istruiti e viaggiatori. Una vera e propria “ideologia”, in altri termini una falsa coscienza, che ha dato il peggio di sé nel momento in cui i media si sono sforzati di vedere nell’esito del referendum sulla Brexit una frattura generazionale (i vecchi ignoranti e chiusi contro i giovani colti e cosmopoliti). Un sogno, quello di una “Unione Europea dal volto umano”, alla portata di pochissimi; tutt’al più dei giovani di quel ceto medio-alto che resiste agli effetti della crisi e vive ancora con gli occhi puntati all’Europa, mentre nella realtà in cui vivono tutti gli altri la disoccupazione giovanile aumenta senza sosta. I dettami UE condannano un’intera generazione a un futuro di precarietà, disoccupazione e assenza di diritti, ma si chiede ai giovani europei di dimenticare tutto questo promuovendo un sentimento e una ideologia cosmopolita del tutto estranei alla loro realtà, modellati appositamente per gli interessi di chi governa davvero in Europa.
Dietro la proposta apparentemente innocua di far viaggiare di più i giovani in Europa si celano infatti gli interessi dei grandi monopoli europei. I paesi del Nord Europa oggi hanno una necessità strutturale di lavoratori più o meno qualificati provenienti dai Paesi del Mediterraneo, in fuga dalla disoccupazione e per questo più facilmente ricattabili. Spesso si dimentica che la “libera circolazione delle persone” tanto sbandierata come uno dei lati migliori della UE è in realtà concepita dai padroni come “libera circolazione della forza-lavoro”. Una misura che cadrebbe a fagiolo con il problema della disoccupazione giovanile che rischia di minare il consenso verso la UE, perché asseconda tanto la strategia del capitale nei paesi del Mediterraneo di tornare a fare profitti attraverso una dequalificazione del lavoro e lo smantellamento di interi settori produttivi, quanto le necessità del capitale nei paesi dell’Europa continentale, ben felici di “assorbire” la fuga dei cervelli dai paesi del Mediterraneo e più in generale di avere migliaia di giovani disposti ad accettare salari più bassi e condizioni peggiori pur di avere un lavoro.
Insomma, oltre al danno la beffa: quella stessa Unione Europea che è fra i principali responsabili della disperazione di migliaia di giovani, oggi vorrebbe offrirci la grande “opportunità” di viaggiare gratis negli altri paesi dopo i 18 anni, magari per cercare lavoro. Che dire… grazie tante, ma preferiremmo di gran lunga avere nel nostro paese una scuola gratuita, un lavoro dignitoso e un futuro stabile, il diritto a una sanità pubblica che non pensi a fare profitti sulla nostra salute, una casa nella quale poter vivere e costruirci un futuro… perché viaggiare è bello solo se si ha un posto dove poter tornare, altrimenti si chiama emigrazione.