Nell’agenda del Governo c’è una voce di spesa che non scompare mai: è il finanziamento statale alle scuole paritarie, per le quali la Legge di Bilancio stanzia 115 milioni nel 2017, destinati ad aumentare nei prossimi due anni. A ciò si aggiungono consistenti detrazioni fiscali, che aumentano fino a quota 750 euro pro capite.
Cascasse il mondo, infatti, i finanziamenti pubblici alle scuole non statali non possono mancare: uno scandalo che ogni anno fa discutere, suscitando profonda indignazione. Di ben altro avviso è però il Governo Renzi, che prontamente (e senza alcun pudore) tenta di giustificare la scelta di aumentare queste elargizioni; “abbattere muri ideologici”, garantendo la “libertà di scelta” delle famiglie, queste sono le motivazioni. Ma di quale libertà stiamo parlando? Sarebbe il caso di domandarlo al 16% degli studenti che nel nostro paese non concludono il percorso di studi, alle famiglie delle classi popolari obbligate ad una vera e propria corsa a ostacoli per far studiare i figli…
Il colmo sono le scuole private che si dicono poco soddisfatte dell’omaggio da parte dello Stato, chiedendo addirittura finanziamenti maggiori. La direzione – ci tengono a precisarlo – è quella giusta, ma servono più fondi, ancora non basta!
I finanziamenti statali alle scuole private sono uno schiaffo alle famiglie costrette a sborsare migliaia di euro ogni anno per permettere ai figli di studiare in una scuola pubblica. Un vero e proprio insulto ad una scuola pubblica in ginocchio dopo anni di tagli scellerati.
È inutile che il Governo sprechi fiato cercando di giustificarsi, rifugiandosi dietro slogan vuoti di significato: “abbattere muri ideologici” significa non provare rimorsi mentre si stravolgono sistematicamente i diritti dei lavoratori e le misure sociali. “Tutelare la libertà di scelta” per il governo significa fare sconti a chi può permettersi di pagare rette da decine di migliaia di euro l’anno per iscrivere i figli in una scuola privata.
Nessuno dica che finanziare le scuole private è ormai una prassi consolidata. La responsabilità di questa vergogna ricade nelle stesse mani di chi da anni impone una sistematica dequalificazione dell’istruzione pubblica, sempre più costosa e asservita alle logiche perverse di questo sistema.