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2° Congresso FGC: Saluto dei Giovani Socialisti di Croazia

Davor Rakić, Coordinatore  dei Giovani Socialisti del Partito Socialista Operaio di Croazia.

 

Stimate compagne e stimati compagni,

Vi ringrazio dell’invito a questa importante assemblea da parte dei Giovani Socialisti del Partito Socialista Operaio di Croazia e da parte della Coordinazione dei movimenti giovanili comunisti ed operai dell’ex Jugoslavia.

Vengo da un paese in cui ha vinto la resistenza popolare al fascismo e la rivoluzione socialista. In cui la costruzione dello stato e della società socialista è durata 45 anni. Che ha poi sperimentato la controrivoluzione capitalista, la guerra civile e l’occupazione imperialista. Nonostante ciò, posso affermare orgogliosamente che il mio partito sia l’unico partito socialista, comunista, operaio e marxista in Croazia.

La situazione attuale della Croazia e dei paesi post jugoslavi è drammatica, per non dire tragica. La Croazia è diventata un paese NATO nel 2007 ed è entrata nell’UE nel 2013. Con un salario minimo di legge di circa 400 euro, circa un terzo della popolazione sotto la soglia di povertà, un movimento sindacale quasi inesistente ed una deindustrializzazione crescente, la Croazia (che nel 1991 aveva un PIL pro capite pari a quello Spagnolo) oggi si ritrova ad essere il paese dell’UE più povero assieme alla Bulgaria. In Croazia il salario medio attuale ha un potere d’acquisto inferiore del 27% al salario medio del 1978.

Prendendo in considerazione questi dati è chiaro che la Croazia non ha un problema di immigrazione ma di emigrazione ed addirittura di spopolamento delle regioni agricole e periferiche. Fino alla fine del decennio attuale la Croazia avrà perso circa un quarto della popolazione che aveva nel 1991.

Nonostante questi fatti la destra al potere e l’estrema destra fascista e clericale continuano a rafforzarsi. La clericalizzazione delle istituzioni statali e della società è cresciuta a livelli impensabili anche al tempo della dittatura di Franjo Tuđman. Senza una sinistra parlamentare l’unica opposizione politica istituzionale è quella liberale: muta e paralizzata, sempre intenta a difendere i propri privilegi e con una politica economica neoliberale identica a quella dei nazionalisti al potere.

In questo clima la destra fascista e revisionista riesce facilmente ad imporre il proprio discorso condannando partigiani e comunisti come assassini e malfattori, ed al tempo stesso, elevando i fascisti ad eroi e martiri. Distruggendo 2000 monumenti antifascisti e socialisti e 2,8 milioni cioè il 14% di tutti i libri presenti in Croazia nel 1991 per epurarla da pensieri rivoluzionari, perseguendo la pulizia etnica contro le minoranze e conducendo operazioni imperialiste all’estero.

L’attività politica dei Giovani Socialisti e del Partito Socialista Operaio è perciò durissima, in alcuni aspetti quasi impossibile. In una società nella quale l’atto di protesta più radicale è l’emigrazione, l’organizzazione politica e sindacale della classe operaia è un’impresa titanica e senza molte possibilità di riuscita.

Ciononostante rimaniamo l’unico partito Croato fieramente antifascista, anticlericale, anticapitalista ed antimperialista, basato sulla tradizione del Partito Comunista Jugoslavo, della lotta popolare di liberazione e dell’autogestione socialista.

Sono convinto che è assolutamente necessario rafforzare la cooperazione e la solidarietà internazionalista tra le nostre organizzazioni giovanili ed i nostri partiti partendo dall’esempio dei soldati Italiani combattenti tra i partigiani jugoslavi e di quello dei partigiani jugoslavi in Italia, ma anche dalla figura di Fidel Castro recentemente scomparso.

Auguro quindi al Fronte della Gioventù Comunista ed a questo Congresso in particolare molti successi e vittorie rivoluzionarie.

Finisco qui con il saluto partigiano jugoslavo:

Morte al fascismo – libertà al popolo!

Smrt fašizmu – sloboda narodu!

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