Stimati compagni del FGC,
Vi porgo innanzitutto, a nome del nostro Consiglio Centrale, di tutte le nostre organizzazioni e dell’interno corpo militante, un caloroso e fraterno saluto.
Tra i comunisti spagnoli e italiani sono sempre esistiti ferrei legami storici. Tra i Collettivi dei Giovani Comunisti (CJC) ed il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) non solo intercorrono indissolubili legami di internazionalismo. La nostra storia è piena di similitudini e vicende condivise. Abbiamo vissuto molti processi simili, abbiamo celebrato grandi vittorie ma anche subito tristi sconfitte.
Noi storici comunisti italiani e spagnoli abbiamo vissuto la abnegata resistenza contro il fascismo e contro la sua dittatura nei nostri rispettivi paesi. In questo senso, non possiamo che riconoscere il debito di riconoscenza storico che il popolo spagnolo ha nei confronti dei comunisti italiani per la loro eroica partecipazione nelle Brigate Garibaldi.
In questo senso, entrambe le nostre sezioni del Movimento Comunista Internazionale dovettero affrontare, oltre alle dure conseguenze della dittatura, una feroce lotta contro il revisionismo eurocomunista nelle proprie fila.
I nostri legami storici sono tali che uno dei migliori uomini d’organizzazione che il nostro paese ha dato, Pedro Checa (responsabile organizzazione del Partito Comunista nella prima metà del secolo scorso) condivide il nome con un altro imprescindibile organizzatore comunista italiano: Pietro Secchia.
I nostri partiti e organizzazioni giovanili furono pesantemente provate dalla liquidazione eurocomunista e dalla perdita del Partito d’avanguardia, evento che costituì un enorme zavorra per l’avanzamento della lotta di classe nei nostri paesi. La ricostruzione di entrambe le strutture, seppur caratterizzata da ritmi differenti, sono state in molti aspetti simili. Anche per questo motivo, non è casuale che i nostri partiti abbiano condiviso lo stesso nome (PC) nel momento della loro fondazione.
In definitiva, non è l’attaccamento o la nostalgia nei confronti di determinate sigle ciò che determina il legame di fratellanza tra le nostre organizzazioni, bensì una lunga traiettoria storica e alcune innegoziabili convinzioni ideologiche, politiche e di carattere organizzative. Per tutto questo e molto di più, non è assolutamente casuale che noi dei CJC partecipiamo a questo Congresso con molta allegria e convinzione.
Siamo consapevoli che il vostro 2° Congresso costituirà un punto di svolta nell’avanzamento qualitativo della vostra organizzazione. Poco più di 4 anni fa veniva fondato il FGC, e i CJC ricevemmo questa notizia con grande entusiasmo, in quanto finalmente la gioventù italiana avrebbe cominciato ad avere un punto di riferimento per integrarsi alla lotta per i propri diritti con la prospettiva di preparare la rivoluzione socialista.
Un anno dopo, partecipammo al vostro primo Congresso, nel quale già osservammo moltissimi avanzamenti e una grande predisposizione allo sviluppo costante.
Compagni,
In pochi anni il FGC è diventata un’organizzazione di riferimento non solo in Italia, ma anche nel resto dell’Europa. Un’organizzazione che in meno di 4 anni è stata capace di sviluppare un grande lavoro politico nei centri di studio, specialmente tra gli studenti che subiranno lo sfruttamento in alternanza scuola-lavoro. Un’organizzazione che, nonostante abbia celebrato un unico Congresso fino ad oggi, è stata capace di organizzare e intervenire in modo soddisfacente in numerose attività internazionali, nelle quali abbiamo condiviso le stesse posizioni, come ad esempio le diverse attività della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY) e la XII edizione del MECYO, che ha avuto luogo qui a Roma l’anno scorso. Un’organizzazione che realizza un notevole lavoro elettorale, tanto nei centri di studio quanto rispetto alle diverse amministrazioni borghesi contribuendo al lavoro del PC. Non possiamo neanche evitare di menzionare la capacità dimostrata, in cosi poco tempo, di creare uno stile e un’immagine fortemente caratterizzata e identificabile in tutto il vostro materiale agitativo.
Tutti questi avanzamenti fanno si che per i CJC il FGC costituisca un importante punto di riferimento in molti ambiti di lavoro, e certamente riteniamo che molte poche organizzazioni possono vantare di aver raggiunto in così poco tempo questi risultati.
Per quanto invece riguarda la situazione socio-economica spagnola, la situazione non è cambiata molto. Continuiamo a subire le conseguenze della crisi di sovrapproduzione capitalistica: tagli all’educazione, alla sanità, attacchi alle pensioni e ai diritti dei lavoratori ecc.
Per questo motivo la nostra organizzazione è immersa in una grande attività nei centri di studio, con lo scopo di ricostruire un forte movimento sindacale unitario e dalla base, a livello statale. Abbiamo per questo promosso e partecipato a diverse mobilitazioni studentesche, tentando di organizzare la comunità educativa nel suo complesso in direzione di un possibile Sciopero Generale dell’Educazione nel 2017.
Per facilitare l’applicazione di nuove misure e portare avanti le politiche che per ora erano rimaste ferme, i monopoli spagnoli hanno optato per assicurare la continuità del precedente Governo del Partito Popolare. Per questo, non hanno avuto dubbi nell’imprimere persino un “colpo di timone” in seno alla vecchia socialdemocrazia (il PSOE) con lo scopo di chiudere la crisi di governabilità. In qualunque caso, non possiamo cadere nell’errore semplicistico di pensare che i settori del PSOE che si opponevano al nuovo Governo del PP siano alleati tattici, esattamente come invece fanno alcuni settori dell’opportunismo nel nostro paese. Gli oppositori al Governo del PP coincide con coloro che controllano alcune presidenze regionali. Questi settori del PSOE sono coscienti che il Governo centrale sta ritrattando la possibilità di togliere autonomia ai Governi regionali. In altre parole, la loro è un’opposizione motivata dalla minaccia nei confronti delle proprie quote di potere, e non di certo dalla fedeltà alla classe operaia.
In questa stessa direzione, è molto possibile che l’opportunismo nel nostro paese, condannata a restare per altri 4 anni in opposizione, cerchi di recuperare un certo livello di mobilitazione (cosa che non hanno fatto finora, focalizzando la propria attività nel diffondere illusioni parlamentariste e piccolo-borghesi). È così che i vecchi e nuovi opportunisti cercheranno di ingannare il popolo, la classe operaia e la gioventù, usando la retorica sinistrorsa con lo scopo di mobilitarli e canalizzare il loro malcontento ponendoli alla coda delle loro parole d’ordine riformiste. Questa situazione assomiglia a quella degli anni scorsi in Grecia, quando Syriza faceva politica come forza d’opposizione al Governo.
Per tanto, è compito primario della nostra organizzazione smascherare le idee e le pratiche opportuniste nel nostro paese, con lo scopo di evitare che la gioventù si trovi a lottare sotto la bandiera altrui. Cercheremo di integrare il massimo numero possibile di giovani ai vari fronti di massa affinché acquisiscano un’educazione rivoluzionaria e un orientamento politico anticapitalista e antimonopolista conseguente. In questa battaglia contro l’opportunismo siamo certi che avremo il FGC come incrollabile alleato politico.
Vi auguriamo un grande successo e un dibattito fruttifero per il vostro 2° Congresso.
Viva l’internazionalismo proletario!
Viva la fratellanza tra il FGC e i CJC!