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Studenti al freddo in tutta Italia, disastro a Roma. Fgc: «Investire sull’edilizia non è più rimandabile»

Un brutto ritorno a scuola per gli studenti di tutta Italia, che oggi hanno dovuto fare i conti con le temperature gelide all’interno delle aule, dovute alle insufficienze e ai malfunzionamenti degli impianti di riscaldamento. È nella capitale, tuttavia, che si verificano i casi peggiori.

A Roma sono infatti diverse le scuole rimaste al freddo, con le situazioni più estreme che si registrano in piena periferia. Al Tecnico Hertz di Anagnina questa mattina non funzionava nemmeno un termosifone, al Liceo Argan del Tuscolano i riscaldamenti funzionanti non erano nemmeno la metà di quelli totali. Al freddo anche l’Istituto Tecnico G. Galilei, il Cattaneo di Testaccio e il Liceo Peano a Roma Sud in cui gli studenti hanno dato vita ad un sit in di protesta. Critica la situazione al De Pinedo e in tutte le scuole di Monteverde che sono rimaste chiuse per impraticabilità. In alcune scuole i presidi hanno preferito rimandare gli studenti a casa dopo un’ora di lezione, come successo al Verne di Acilia e al Liceo Classico Orazio qualche giorno fa.

Secondo Silvia Scipioni, resp. scuola del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) di Roma, «gli studenti oggi hanno pagato l’insufficienza del piano “scuole calde” presentato dal Sindaco Raggi. Nonostante l’ondata di gelo fosse stata annunciata da tempo, i piani d’intervento del comune di Roma si sono rivelati del tutto insufficienti a gestire l’emergenza, e in decine di scuole gli studenti sono stati costretti a fare lezione al freddo».

A Bologna l’Istituto Comprensivo 22, comprendente i plessi Grazia Deledda (scuola materna) e Jean Piaget (elementari), presentava questa mattina un solo termosifone funzionante. Alla scuola media Rolandino de’ Passeggeri gli studenti hanno trovato la scuola allagata, a causa della rottura dei tubi dovuta al freddo. A Cosenza gli studenti dell’ITI “A. Monaco” hanno abbandonato i locali scolastici a causa della mancanza di acqua corrente e del malfunzionamento dei riscaldamenti, al Liceo Classico “B. Telesio” le stesse cause hanno creato malcontento fra gli studenti; al Liceo Scientifico “E. Fermi” invece i servizi di riscaldamento, funzionanti ma insufficienti a riscaldare alcune aule, hanno creato non pochi grattacapi agli studenti che hanno ritenuto opportuno proteggersi dal freddo mediante l’utilizzo di plaid. A Bergamo gli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale “Vittorio Emanuele” sono tornati a casa per l’assenza dei riscaldamenti; a Pisa in ben tre scuole si sono verificati blocchi alle caldaie. Si registrano in tutta Italia casi di studenti al gelo nelle aule, costretti a fare lezione con il cappotto, mentre la colonnina di mercurio segna meno di 10 gradi nonostante i riscaldamenti accesi.

In tante scuole gli studenti sono stati costretti a fare lezione con il cappotto per il troppo freddo
In tante scuole gli studenti sono stati costretti a fare lezione con il cappotto per il troppo freddo

«Oggi abbiamo constatato per l’ennesima volta quanto sia disastrosa la condizione dell’edilizia scolastica e come a pagare il prezzo delle politiche dei governi siano sempre gli studenti» – così ha commentato Alessandro Fiorucci, resp. scuola nazionale del FGC – «Nessuno dica che ciò che è successo in tutta Italia è dovuto soltanto all’ondata di gelo che sta attraversando il nostro paese, perché le stesse cose avvengono sistematicamente a ogni ondata di freddo. Da anni i governi sono al corrente della situazione disastrosa degli edifici scolastici in Italia, inclusa la totale inadeguatezza degli impianti di riscaldamento, ma non fanno nulla. Siamo stufi di sentire che si trovano miliardi per salvare le banche, per finanziare la guerra o per la politica-spot dei bonus in denaro, vogliamo che si trovino i soldi per risolvere i problemi delle scuole italiane. Serve un piano straordinario di messa a norma degli edifici scolastici, altrimenti ogni inverno torneremo a dover gestire la stessa “emergenza”».

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