Questa mattina decine di studenti hanno sfilato in corteo per le vie di Cosenza per esprimere il loro no alla metro e al caro trasporti. Il corteo ha inoltre espresso la proprietà solidarietà ai lavoratori del porto di Gioia Tauro, che in questi giorni sono in lotta per evitare l’esternalizzazione di 400 operai, e si è concluso sotto il palazzo della provincia dove una delegazione di studenti ha incontrato le istituzioni per esporre le proprie ragioni, ottenendo un tavolo tecnico per discutere dei trasporti.
“Il trasporto pubblico nella nostra regione è costoso e inefficiente, studenti e lavoratori sono costretti a viaggiare stipati in pullman e vagoni pollaio, mettendo a rischio la sicurezza dei passeggeri e degli autisti” afferma Antonio Viteritti, segretario della Federazione locale del Fronte della Gioventù Comunista, che prosegue: “la regione Calabria favorisce da decenni gli interessi delle aziende di trasporto private, che intascando milioni di finanziamenti l’anno, ma nonostante ciò il servizio peggiora e i biglietti sono aumentati del 60% negli ultimi anni. Chi ci governa pensa che la soluzione sia costruire una metro leggera a Cosenza, opera costosa che peserà sulle spalle delle famiglie cosentine per decenni e non migliorerà il servizio offerto dalle aziende, perché andrà a sostituirsi semplicemente ad esse, senza aumentare le corse, i mezzi a disposizione né ridurre il costo dei biglietti”.
“Oggi scendiamo in piazza per chiedere agevolazioni per studenti e lavoratori, più mezzi a disposizione e opporci fermamente alla metro. Con i soldi della metro vogliamo la creazione di un’unica ditta di trasporto pubblico per tutta la Regione, in modo da ottimizzare i costi per essa e avere contemporaneamente un servizio migliore, che crei anche posti di lavoro in una terra in cui la disoccupazione giovanile è al 65% e l’unica soluzione è emigrare o farsi sfruttare in nero. Non dimentichiamo le condizioni di lavoro dei dipendenti del TPL, costretti a turni massacranti e pagati una misera, a vantaggio delle ditte, le uniche ad arricchirsi”.
“Come studenti e lavoratori calabresi” – ha concluso Viteritti – “chiediamo che Ferrovie dello Stato torni ad investire nella nostra regione, ormai abbandonata, rendendo il trasporto ferroviario dignitoso e in grado di collegare la Calabria al resto d’Italia, invece di investire miliardi nell’acquisizione di tratte estere, come fatto recentemente con la tratta Atene-Salonicco. La nostra lotta non si ferma qui, ad aprile presenteremo all’Assessore Musmanno le firme raccolte con la nostra petizione sul trasporto pubblico e lanceremo la nostra proposta per il TPL in Calabria”.