Questa mattina i militanti del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) hanno contestato il Presidente USA Donald Trump, in visita a Roma in questi giorni, con un’azione nei pressi del Colosseo, dove è stato srotolato uno striscione riportante la scritta “Trump not welcome”. La zona rientra nell’area interdetta alle manifestazioni per motivi di sicurezza. Nel mirino del FGC la politica estera degli Stati Uniti.
Il comunicato di rivendicazione pubblicato dal FGC riporta la dichiarazione del segretario nazionale Lorenzo Lang: «Chi firma accordi per 100 miliardi di forniture di armi all’Arabia Saudita, principale sponsor del terrorismo; chi bombarda la Siria; chi tenta di rovesciare il governo venezuelano di Maduro; chi intende confermare e appesantire la politica di blocco economico contro Cuba; chi minaccia la guerra con la Corea del Nord; chi sostiene gli interessi imperialistici dell’oligarchia finanziaria americana in tutto il mondo non è il benvenuto a Roma».
Non è la prima volta che il Fronte contesta la politica del Presidente USA: già in occasione dei bombardamenti contro la Siria, lo scorso 7 aprile, i giovani del FGC avevano manifestato assieme al Partito Comunista sotto il Colosseo, contro la prospettiva di un intervento militare italiano in Siria. Lo scorso 23 marzo, invece, il FGC aveva contestato la presenza del premier greco Alexis Tsipras all’Università La Sapienza.
«Nessuno parli di un Trump contro l’establishment» – ha aggiunto inoltre Lang – «la politica di Trump oggi è funzionale agli interessi di settori del grande capitale che lo sostengono. Lo stesso sarebbe stato per Hillary Clinton. Sono entrambi espressione di una politica in cui le classi popolari e la gioventù, tanto negli USA come in Europa e in Italia, non hanno nulla da guadagnare e tutto da perdere.»