In questi giorni si tiene a Roccella Jonica (RC) il campeggio nazionale del Fronte della Gioventù Comunista, intitolato “Guerrilla” e giunto ormai alla sua 4° edizione. Per la prima volta il campeggio ospita delegazioni di organizzazioni estere. Ieri mattina si è tenuto al campeggio un seminario internazionale alla presenza dei delegati delle gioventù comuniste di Grecia (KNE), Spagna (CJC) e Turchia (TKG).
L’argomento del seminario focalizzava l’attenzione sulle esperienze della lotta di massa di ciascuna organizzazione nel suo rispettivo paese, sulle esperienze nella mobilitazioni di ampi settori delle masse, della gioventù e degli studenti su rivendicazioni di carattere economico, e sulle esperienze sul terreno della lotta contro l’influenza dell’ideologia borghese.
L’intervento della TKG si è soffermato sulla mutazione dell’istruzione in Turchia e sull’importanza della lotta ideologica: «Dieci anni fa, la gioventù del nostro partito fu costituita con lo slogan “Chi è istruito deve sentirsi responsabile dinanzi al suo popolo”. Essere uno studente implicava uno status sociale rispettato in Turchia. Gli studenti erano considerati giovani brillanti che godevano dell’opportunità di svolgere un lavoro intellettuale che li avrebbe salvati dalle difficoltà di una vita proletaria. Oggi con la liquidazione delle opportunità sociali e il generale inasprimento dello sfruttamento, sempre più studenti oggi sono costretti a lavorare mentre studiano. Mentre il contenuto dei curriculum universitari e dei programmi scolastici si indebolisce, l’istruzione a ogni livello viene ridotta all’insegnamento delle abilità minime necessarie agli interessi dei padroni. La prospettiva di classe diventa l’unica su cui può ergersi la nostra lotta fra gli studenti. È questo il passaggio in cui la lotta ideologica assume importanza.»
L’intervento del CJC si è focalizzato sulla lotta della gioventù comunista per la costruzione di un sindacato studentesco in Spagna: «Abbiamo dedicato grandi sforzi alla costruzione di un sindacato studentesco di massa, il Fronte degli Studenti. Dalla sua fondazione nel dicembre 2015 il Fronte degli Studenti ha organizzato diverse mobilitazioni studentesche. Di particolare importanza è stato lo sciopero unitario della scuola convocato su iniziativa del Fronte degli Studenti lo scorso 9 di marzo, dove per la prima volta da anni ampie masse dei diversi settori dell’istruzione sono scesi in strada per rivendicare un’educazione pubblica, gratuita, di qualità e al servizio del popolo lavoratore. Quello sciopero non sarebbe stato possibile senza il Fronte degli Studenti, la sua capacità di organizzazione e mobilitazione, senza il suo lavoro unitario e l’isolamento delle posizioni opportuniste».
«Un elemento fondamentale per il nostro intervento è l’esigenza di un percorso comune fra il movimento operaio e il movimento studentesco, in direzione anticapitalistica e antimonopolistica» – ha affermato dunque la delegazione della KNE nel suo intervento – «Questo tentativo di coordinamento deve avere un carattere costante e non solo in vista delle mobilitazioni. Vogliamo fare un appello ai giovani italiani, affinché lottino con il FGC all’interno dei movimenti di massa, per rafforzare la lotta nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro e nei quartieri. È noto che fra i giovani in Italia c’è un malcontento ai confronti dell’UE e le sue politiche antipopolari. I giovani devono lottare senza essere inglobati nelle scelte di diversi settori della borghesia, che sia il campo filoeuropeo o il campo euroscettico borghese. La lotta deve assumere caratteristiche anticapitaliste, utilizzando conclusioni politiche e valutazioni come quelle del Partito Comunista, o l’esperienza storica in Italia, ad esempio per quanto riguarda la partecipazione dei partiti comunisti a governi borghesi».
«Un importante momento di confronto fra organizzazioni sorelle» – ha affermato infine Lorenzo Lang, segretario nazionale del FGC – «Da sempre la nostra organizzazione sostiene la necessità di un maggiore coordinamento fra le gioventù comuniste, che vada oltre le formalità e i convenevoli e, a partire dalla condivisione di una prospettiva strategica rivoluzionaria, trasformi lo scambio di esperienze in un elemento realmente propulsivo per le nostre lotte».