Oltre al danno la beffa: non solo il lavoro non pagato (come sempre avviene in alternanza scuola-lavoro), ma il “luogo di lavoro” sarebbe dovuto essere la festa del Partito Democratico. Succede a Genova, dove la festa dell’Unità del organizzata dal PD cittadino avrebbe dovuto ospitare per tre giorni un gruppo di studenti (da 4 a 6) dell’Istituto Alberghiero “Marco Polo”. Dopo il polverone mediatico sollevato dai numerosi attacchi ricevuti da più parti, il preside della scuola ha deciso di annullare il progetto. I ragazzi, formalmente in alternanza presso la Coop Liguria, avrebbero lavorato presso lo stand ristorante Mare e Monti, gestito dai militanti del PD.
«Li ospitiamo solo per la loro formazione» – si era difeso qualche giorno fa il tesoriere del PD genovese Gianfranco Antoni – «Questi studenti saranno scelti dalla scuola e cucineranno pietanze che saranno indicate dai loro insegnanti». Ma il ricavato della vendita delle pietanze sarebbe andato proprio al PD, come copertura dei costi della festa o incasso del partito.
Una vicenda che sebbene si possa definire “rientrata” a causa della scelta del Preside (dovuta, stando a quanto emerge dalle notizie, esclusivamente all’eccessiva attenzione mediatica e non alla volontà di tutelare i ragazzi), è degna di nota e fa riflettere sulla vera natura dell’alternanza scuola-lavoro. L’alternanza oggi è tale che ogni caso eclatante, preso singolarmente, si presenta come un’eccezione. Ma è la somma di tanti casi come questo, in cui gli studenti diventano manodopera non pagata, che evidenzia come tutto ciò non sia un’eccezione ma la regola.
Il PD ci racconta che l’alternanza scuola-lavoro è un’esperienza formativa, un investimento sul futuro dei giovani. In questi anni gli studenti si sono battuti, mobilitandosi contro lo sfruttamento in alternanza, denunciando le condizioni in cui gli stagisti lavorano e la natura di questo progetto, che non ha nulla a che vedere con la formazione ma riduce le scuole a fare la formazione professionale per singole imprese… o peggio alla semplice fornitura di manodopera gratuita, come sarebbe avvenuto a Genova.
Certo era difficile aspettarsi che una delle “imprese” a beneficiare di tutto questo sarebbe stata lo stesso PD. Per gli studenti, è una ragione in più per mobilitarsi il prossimo autunno…