Una cosa è certa: la fiamma del 25 aprile non si è esaurita. In occasione dell’anniversario della Liberazione, sono scese in piazza decine di migliaia di persone in tutta Italia, per onorare la Resistenza dei partigiani. Un dato non scontato che testimonia l’attaccamento, la sincera adesione popolare ad una ricorrenza che non cessa di essere “scomoda” per il suo profondo significato, al punto che nelle celebrazioni “ufficiali” si fa di tutto per distorcerne il significato rendendolo “innocuo”, in modo da non costituire una minaccia per l’ordine esistente. Le ormai (purtroppo) consuete polemiche sollevate dalle comunità ebraiche filo-israeliane, che anche quest’anno a Roma hanno preferito boicottare la manifestazione, non sono riuscite ad indebolire la partecipazione popolare.
In migliaia hanno sfilato al corteo nella capitale, con una massiccia presenza dei comunisti. Un fiume in piena di bandiere rosse, con canzoni partigiane e cori di lotta che hanno animato lo spezzone più imponente del corteo. Un momento sfuggito alle telecamere è stato l’omaggio dei giovani del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) al partigiano Gastone Malaguti (Gap di Bologna), poco prima di arrivare in piazzale Ostiense. Alla vista dell’anziano partigiano, che salutava il corteo dal margine della strada, dallo spezzone dei giovani si alza un applauso spontaneo, seguito da un coro urlato in suo omaggio: «La meglio gioventù sconfisse il fascismo / la lotta partigiana voleva il socialismo».
Proprio dal Partito Comunista (PC) è partita in piazza la contestazione alla sindaca di Roma Virginia Raggi. «Chi governa per conto del padrone / non sta coi partigiani, è solo un traditore», questo il coro che risuonava in piazza durante l’intervento della Raggi. Un attacco ai Cinque Stelle, accusati di «essere pronti a governare contro i lavoratori proprio come il Partito Democratico».
A Milano si è tenuta invece l’iniziativa organizzata dal PC alla presenza del segretario Marco Rizzo, del segretario del FGC Lorenzo Lang, e dello storico Alessandro Barbero. Una sala piena che rende il giusto omaggio alla memoria della resistenza partigiana, preceduta dalla commemorazione tenuta poche ore prima al Cimitero Maggiore.
Gli eventi di Roma e Milano si sommano a decine di cortei e manifestazioni in tutto il resto d’Italia, come quelle di Napoli, Firenze, Perugia, Venezia e diversi capoluoghi di provincia.
Quello che emerge è la significativa presenza di giovani nelle manifestazioni del 25 aprile. Una nuova generazione che sente su di sé l’eredità della lotta partigiana. Come si legge in una nota del Fronte della Gioventù Comunista, «La migliore gioventù scrisse la storia della lotta partigiana sconfiggendo il fascismo e lottando per un’Italia libera e più giusta, un’Italia socialista. Oggi una nuova generazione condannata a un futuro di precarietà e sfruttamento rialza la bandiera dei partigiani, portando avanti la lotta. Per i lavoratori e le classi popolari la Liberazione è ancora da fare, la storia è ancora tutta da scrivere».