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È iniziata la corsa alla militarizzazione dello spazio

È iniziata la corsa alla militarizzazione dello spazio

*di Lorenzo Vagni

La corsa agli armamenti prodotta dall’imperialismo mondiale sta per rendere realtà quella che agli occhi di molti sarebbe fino ad oggi parsa la trama di un noto film di fantascienza; la militarizzazione dello spazio. Infatti, gli Stati Uniti hanno recentemente predisposto la creazione di un sesto corpo delle Forze Armate, il primo dal 1947, addetto alle missioni militari all’esterno dell’atmosfera terrestre, le cui competenze erano finora delegate al Comando Spaziale dell’Aeronautica Militare USA.

La mira da parte degli Stati Uniti alla creazione di una forza armata addetta a condurre operazioni militari nello spazio aperto ha origine nel 2000, anno in cui Donald Rumsfeld, esponente del Partito Repubblicano ed ex Segretario della Difesa durante il governo di Gerald Ford (lo sarebbe tornato ad essere l’anno seguente con Bush), propose la riorganizzazione dell’Aeronautica Militare USA in modo da consolidare le attività spaziali. La proposta di Rumsfeld non entrò mai in vigore a causa del successivo scoppio della guerra in Iraq.

Il 20 giugno 2017 i membri del Congresso USA, nonché rappresentanti del Sottocomitato delle Forze Strategiche, Mike Rogers, repubblicano, e Jim Cooper, democratico, riaprirono la discussione sulla creazione di una possibile forza spaziale, affermando in un comunicato congiunto:

«C’è un riconoscimento bilaterale che i vantaggi strategici che traiamo dai nostri sistemi spaziali di sicurezza nazionale si stanno erodendo. Non solo vi sono sviluppi da parte degli avversari, ma stiamo imponendo all’agenzia spaziale per la sicurezza nazionale una struttura organizzativa e gestionale paralizzante e un sistema di acquisizione che ha portato a ritardi e sforamenti nei costi. Siamo convinti che il Dipartimento della Difesa sia incapace di adottare le misure necessarie per affrontare queste sfide in modo efficace e deciso, o perfino di riconoscere la natura e la portata dei suoi problemi. Pertanto, il Congresso deve intervenire. L’avversario continuerà ad implementare capacità di mettere a rischio il nostro patrimonio spaziale. Per questa ragione, dobbiamo agire subito per adeguare la sicurezza nazionale nello spazio e creare una fondazione per difendere lo spazio come elemento critico della sicurezza nazionale. Pertanto, la nostra nota richiederà la creazione, sotto il Segretario dell’Aeronautica Militare, di un nuovo Corpo Spaziale, come servizio militare separato responsabile dei programmi spaziali di sicurezza nazionale per i quali l’Aeronautica Militare è oggi responsabile. Consideriamo questo come un primo, ma fondamentale, passo per l’adeguamento dell’agenzia spaziale per la sicurezza nazionale.»[1]

A seguito di tale proposta, la segretaria dell’Aeronautica Militare ed esponente repubblicana, Heather Wilson, si oppose alla creazione di una nuova arma, affermando che «il Pentagono è complicato abbastanza, questo lo renderà più complesso. […] Se avessi più soldi li investirei in letalità, non in burocrazia». Pur osteggiando la creazione di una nuova arma, la Wilson concordò con la necessità di un’ulteriore investimento militare nello spazio, affermando:

«Non potrei essere più d’accordo che adesso sia il tempo di affrontare le minacce che la nostra nazione incontra nello spazio, e questo è il motivo per cui l’Aeronautica Militare ha proposto un aumento del 20 % sui finanziamenti per lo spazio nel bilancio di quest’anno.»

La risposta di Cooper a questa presa di posizione fu la seguente:

«Sono oltraggiato dalla risposta della leadership dell’Aeronautica Militare. So che la creazione del Corpo Spaziale richiederà lavoro, ma sono completamente fuori strada se credono davvero che gli USA possano tenere testa a Cina e Russia se non procediamo verso il Corpo Spaziale. Infatti, Cina e Russia sono avanti a noi anche in termini di riorganizzare le loro capacità militari nello spazio. Gli Stati Uniti rimarranno ulteriormente indietro perché lo spazio è il futuro della guerra.»

Rogers arrivò perfino a sostenere la necessità di creare il Corpo Spaziale al fine di evitare “una Pearl Harbor spaziale” ad opera di Russia o Cina. Al di là delle dichiarazioni sensazionalistiche di Rogers, una posizione di rilievo degli USA nello spazio porterebbe anche ad un rafforzamento nella guerra terrestre, come confermato da Todd Harrison, direttore del Progetto per la Sicurezza Aerospaziale del Centro per gli Studi Strategici e Internazionali di Washington D.C., secondo il quale «noi (gli USA; n.d.r.) non possiamo combattere senza il combattimento nello spazio. Quando lanciamo una bomba su un bersaglio nel mondo, quella bomba proviene dallo spazio? Non fisicamente, ma la bomba non sarebbe andata lì senza le nostre capacità spaziali».

La proposta di Rogers e Cooper fu bocciata dal Congresso a seguito della presa di posizione contraria di diverse altre cariche militari statunitensi, ma il 13 marzo 2018 Donald Trump rilanciò la possibilità della creazione di un’arma spaziale, affermando che «lo spazio è un dominio dove combattere la guerra come la terra, l’aria e il mare. Potremmo perfino avere una Forza Spaziale. Lo dicevo l’altro giorno, perché stiamo facendo un lavoro tremendo per lo spazio, dissi, forse abbiamo bisogno di una nuova forza. La chiameremo Forza Spaziale. Non ero proprio serio. E poi dissi, che grande idea. Forse dobbiamo fare così». Il 18 giugno lo stesso Trump incaricò il Dipartimento della Difesa di avviare il processo per la creazione della Forza Spaziale come arma indipendente dall’Aeronautica Militare, affermando che «non è sufficiente avere solamente una presenza americana nello spazio. Dobbiamo avere il dominio americano nello spazio». Infine il 9 agosto il vicepresidente Mike Pence ha annunciato il piano per la nascita della Forza Spaziale nel 2020: tale piano prevede lo stanziamento di 8 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni. La volontà di imporre ulteriormente l’egemonia statunitense nel contesto internazionale è testimoniata dalle sue dichiarazioni:

«Quello che una volta era pacifico ed incontestato ora è affollato e conflittuale. Oggi altre nazioni stanno cercando di distruggere i nostri sistemi basati sullo spazio e sfidano la supremazia americana nello spazio come mai prima d’ora. […] I nostri avversari hanno già trasformato lo spazio in un dominio dove combattere la guerra e gli Stati Uniti non si ritireranno da questa sfida. […] È un passo necessario per assicurare agli Stati Uniti il dominio nello spazio mentre si intensificano la competizione e la rivalità con Cina e Russia.»

Il tentativo di istituzione di una nuova forza militare testimonia l’aumento dell’aggressività da parte dell’imperialismo USA, che si sente sempre più minacciato dalla competizione interimperialistica su scala globale, e che aumenta la tendenza alla guerra oltre che in possibili scenari futuri, come lo spazio, anche nella guerra tradizionale (come testimoniato dal recente investimento americano nel rinnovo delle proprie testate nucleari dislocate in Europa[2]).

[1] https://armedservices.house.gov/news/press-releases/mark-release-subcommittee-strategic-forces

[2] https://www.senzatregua.it/2018/07/28/sulla-bomba-nucleare-allidrogeno-b61-12-usa-arrivo-italia/

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