Oggi migliaia di studenti in tutta Italia hanno manifestato nella prima data nazionale di mobilitazione di questo autunno. La mobilitazione, promossa dai sindacati studenteschi e dal Fronte della Gioventù Comunista (FGC), ha interessato più di 30 città in tutta Italia.
A Roma gli studenti sono partiti da Piramide, diretti verso il Ministero dell’Istruzione. Polemiche sul corteo di Torino, dove gli studenti hanno dato fuoco due manichini raffiguranti Di Maio e Salvini e imbrattato con vernice rossa cartelli raffiguranti i volti dei due ministri. In piazza anche gli studenti di Bologna, Firenze, Venezia, Napoli e Palermo. Mancano invece all’appello, fra le grandi città, gli studenti di Milano, scesi in piazza lo scorso 5 ottobre.
«Questo è il governo del finto cambiamento. Per gli studenti solo repressione e sfruttamento», ha dichiarato Alessandro Fiorucci, responsabile scuola del FGC «Mentre i problemi reali degli studenti restano irrisolti questo governo reazionario preferisce autorizzare blitz di polizia durante le lezioni per fare propaganda sulla nostra pelle. Per noi il cambiamento deve passare dalla messa in discussione della scuola-azienda voluta da UE e Confindustria e costruita dai governi. Senza un’inversione di rotta ci sono soltanto prese in giro per gli studenti e misure spot»
«In piazza a protestare non ci sono “figli di papà” come dice Salvini», ha aggiunto Fiorucci in risposta agli attacchi provenienti dal Ministro dell’Interno «In piazza ci sono giovani che decidono di alzare la testa e lottare per un futuro dignitoso. Abbiamo bisogno di una scuola diversa, basata sui nostri interessi e non sul profitto di pochi. Oggi in tutta Italia abbiamo tirato uno schiaffo al governo. Non ci fermeremo qui, siamo determinati ad allargare la protesta a tutte le scuole italiane. Questo è solo l’inizio, vogliamo riprenderci il futuro e cambiare davvero. Siamo pronti a nuove mobilitazioni nei prossimi mesi».