Pubblichiamo l’intervento di Ivan Boine, segretario torinese del Fronte della Gioventù Comunista, al comizio per il 1° Maggio organizzato dal Partito Comunista e dal FGC a Torino in Piazza CLN.
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Cari compagni e care compagne, amici e simpatizzanti,
In questa data storica per i lavoratori e le lavoratrici di tutto il mondo, non abbiamo nulla da festeggiare. Negli ultimi trent’anni, i governi di centrodestra, di centrosinistra, i governi tecnici e i governi delle larghe intese – incluso l’attuale governo Lega-Cinque Stelle – hanno distrutto di diritti conquistati dal movimento operaio in decenni di lotte dure e cruente, creando un mondo del lavoro fatto di disoccupazione, precarietà e sfruttamento.
Insieme all’attacco ai diritti dei lavoratori si è intensificato il processo d’integrazione europea, e questo non è un caso. Non è un caso che gli stessi partiti che hanno attuato politiche di massacro sociale siano i più ferventi europeisti. Non è un caso che il partito che ha nel suo simbolo la scritta “Siamo Europei” e che difende l’Europa delle banche e del capitale, il Partito Democratico, abbia attuato politiche di massacro sociale nell’interesse dei padroni, dalla Buona Scuola al Jobs Act. Non è un caso che la Lega del decreto sicurezza, un provvedimento antioperaio, antipopolare e razzista, quella stessa Lega che fa la voce grossa contro l’Europa, non metta mai in discussione euro e UE. Non è un caso che il Movimento 5 Stelle, una forza politica che ha illuso col reddito di cittadinanza le speranze di milioni di proletari, prima del 4 marzo 2018 fosse contro l’euro e l’UE mentre da quando è al governo sia complice della macelleria sociale voluta dall’UE, gli stessi Cinque Stelle che in questa città rappresentano l’Unione Industriale.
L’organizzazione per cui parlo da questo palco, il Fronte della Gioventù Comunista, è composta da appartenenti a quella che loro chiamano la “generazione Erasmus”. Siamo quelli nati nell’Europa unita, quelli a cui è stato insegnato che l’UE ha garantito 70 anni di pace: che lo vadano a dire ai giovani nati nell’ex-Jugoslavia, che lo vadano a dire ai giovani che vivono in Libia in quelli che sono di fatto lager e che sono stati costruiti con la complicità del decreto Minniti del Partito Democratico.
Ci hanno raccontato una bella favoletta. Ma i giovani delle classi popolari hanno di fronte una realtà ben diversa: la legislazione europea ha contribuito ad aumentare gi orari di lavoro, ha permesso ai padroni di licenziare con più facilità, ha negato ai giovani del continente un’istruzione di qualità, e qua in Italia ha garantito solamente lo sfruttamento durante l’alternanza scuola-lavoro. Il mito dell’Erasmus, della libera circolazione delle persone, significa in realtà libera circolazione di forza-lavoro, significa che ogni anno migliaia di giovani sono costretti a emigrare per cercare un futuro migliore altrove, un futuro fatto di minori condizioni di sfruttamento, che però sempre sfruttamento è.
Non possiamo prenderci in giro, la strada è in salita, i tempi sono duri, il futuro che abbiamo dinnanzi è incerto. Di fronte a tutto questo l’unica risposta che possiamo aspettarci è la nostra, nulla ci verrà concesso o regalato dall’alto. La nostra risposta è stata mobilitare gli studenti contro ogni governo che abbia attaccato l’istruzione pubblica, è stata portare in piazza 100mila studenti contro il governo Lega-Cinque Stelle, la nostra risposta è stata presentare il FGC alle elezioni per il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari del 14-15 maggio, prima volta in assoluto per i comunisti. La nostra risposta è costruire ogni giorno la più grande organizzazione giovanile politica di questo paese.
Durante la campagna per le elezioni europee il FGC sosterrà con convinzione la candidatura del Partito Comunista perché è l’unico partito che rappresenta gli interessi dei giovani proletari. E’ l’unico partito che dice le cose come stanno: l’Europa dei lavoratori e dei popoli, l’Europa della solidarietà, potrà nascere soltanto dalle ceneri dell’Unione Europea, un’alleanza imperialista che non si può riformare.
Lavoreremo ogni giorno promuovendo una maggiore coordinazione tra la gioventù e la classe lavoratrice di tutto il continente per abbattere il capitalismo e costruire il potere dei lavoratori, per costruire una società in cui la ricchezza appartenga a chi la produce e non a chi sfrutta il lavoro altrui.
La lotta contro l’Unione Europea è la lotta del nostro tempo!