Il calcio del XXI secolo è diventato una macchina per generare profitto. Dall’aumento esponenziale del costo dei biglietti, alle plusvalenze fittizie per far quadrare i bilanci, passando per il “merchandising” esportato a peso d’oro in altri Paesi. Da anni i top club europei passano la preparazione estiva, in vista della nuova stagione sportiva, all’estero. La creazione di questi tornei (al posto delle vecchie amichevoli) ha permesso alle società di ottenere prezzi smodati per i biglietti. Si passa dai circa 57€ dei posti più convenienti fino ad arrivare ai 217€ per quelli con la vista migliore.
Per capire il dislivello economico, compariamo i prezzi dell’evento precedente, ovvero Roma vs Guadalajara valevole per la ICC 2019 con la partita di sabato 27 aprile 2019 tra la stessa Roma ed il Cagliari, match valevole per la terzultima di campionato. In questo secondo caso si ha una spesa minima di 25€ per la Curva, ad una massima di 75€ per un posto in Monte Mario. Alle grandi società non è, ovviamente, sfuggita questa opportunità. Ed ecco che l’Italia ha siglato un accordo con l’Arabia Saudita per far disputare lì 3 edizioni della Supercoppa italiana Tim.
Questo percorso non riguarda soltanto il calcio italiano ma anche Francia e Spagna. È di pochi giorni la notizia di una possibile – ormai imminente – intesa tra la Federazione Spagnola ed il paese saudita. L’accordo prevede che la Supercoppa spagnola (col nuovo formato a 4 squadre) si disputi per 6 edizioni consecutive nel paese saudita. Non è la prima volta che questi trofei si disputano al di fuori del territorio nazionale. La precedente edizione della Supercoppa spagnola è stata giocata a Tangeri, modificando anche il format dopo anni.
Ciò che sorprende è come le due federazioni facciano finta di niente davanti agli enormi problemi legati all’odierna realtà di questo Paese. Durante la prima edizione della Supercoppa italiana TIM in Arabia Saudita, è stato puntato il dito sul fatto che il paese fosse fortemente sessista. Infatti, le donne non potevano andare allo stadio se non accompagnate. Il sessismo è soltanto la punta dell’iceberg per ciò che riguarda i lati oscuri di questo Paese.
Negli ultimi anni, infatti, è stato al centro di molte vicende che hanno riguardato la compravendita di armi. Russia ed Italia hanno siglato diversi accordi con il Paese. Un video inchiesta del dicembre 2017 del New York Times smascherò il fatto che molte bombe e armamenti utilizzati in Yemen dall’Arabia Saudita, spesso contro i civili, fossero “Made in Italy”. Si parla di una cifra complessiva di 40 milioni di euro. La Russia, invece, ha siglato un accordo di 3 miliardi di dollari per l’ammodernamento del sistema antimissilistico saudita. La Liga ha, però, promesso battaglia alla Federazione spagnola in caso di accordo.
L’ultimo scontro tra le 2 fazioni portò alla cancellazione del match tra FC Barcellona e Girona che si sarebbe dovuto disputare in America. Resta di fatto che l’asservimento al denaro sia ormai una caratteristica che ha invaso anche lo sport. Tifosi, colori e passione sono poca cosa davanti al fatturato, diritti televisivi, sponsor ed ora anche diritti umani.