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Intervento della TKG (Turchia) al seminario internazionale sull’ambiente

Nel campeggio “Guerrilla 2019” del Fronte della Gioventù Comunista erano presenti le gioventù comuniste di Grecia, Spagna e Turchia per un seminario internazionale sui temi della difesa dell’ambiente e dei cambiamenti climatici. Un importante momento confronto per discutere sulle strategia comune della gioventù comunista. Di seguito il testo dell’intervento della Gioventù Comunista di Turchia (TKG).

Secondo i dati di una ricerca fatta dall’Organizzazione Mondiale della salute stanno morendo 13 persone ogni minuto, 800 ogni ora e 7 milioni ogni anno a causa dell’inquinamento dell’aria. Questo numero è tre volte tanto il totale di coloro che muoiono per tubercolosi, HIV e malaria. Questo dato cresce di 9 milioni se consideriamo altri tipi di inquinamento, come l’inquinamento dell’acqua e del terreno. L’inquinamento ambientale causato dall’inquinamento globale, dai cambiamenti climatici, dalla deforestazione, dalle piogge acide e dall’esaurimento dell’ozono sta minacciando non solo gli uomini, ma gli animali e la natura in sé. Le fonti di acqua potabili si stanno esaurendo, la diversità biologica sta svanendo.

Molti hanno dichiarato che vi è un conflitto tra l’umanità e la natura. Al giorno d’oggi, il il conflitto non è tra uomo e natura. Il capitalismo sta lottando contro la Terra stessa. Non importa se sopra o sotto la terra, hanno dichiarato guerra anche al di fuori dell’atmosfera.

Come possiamo vedere, la questione ambientale si sta evolvendo in una fase in cui non è possibile che la natura si riprenda e si riproduca da sé. Il fatto che questo problema si sia aggravato a tal punto che ha anche creato la volontà di puntare le cause del problema e di trovare soluzioni ancora più controverse.

Come Marx ha scritto nel 19 secolo, lo sfruttamento ecologico è alla base del problema ambientale. Ha reso chiaro che in quell’epoca vi fosse lo sfruttamento del terreno. E ci ha detto che l’urbanizzazione non pianificata, l’inquinamento industriale, la malnutrizione, i rifiuti tossici, i problemi di salute dei lavoratori, la deforestazione, l’estinzione delle specie sarebbero stati la nostra fine se la situazione fosse continuata. Sappiamo che il capitalismo mercifica qualsiasi cosa, rende qualsiasi cosa un mezzo per accumulare profitto, crea produzione e consumo frenetico per il ciclo denaro-merce-denaro perché proprio della sua natura. In queste circostanze, la natura è la più grande e importante fonte di materie prime che la borghesia necessita. I capitalisti tentano sempre di appropriarsi delle materie prime nel modo più conveniente possibile. Perciò abbattono foreste, inquinano fiumi, mari e l’aria. Depredano la natura e lo fanno nel modo più selvaggio, perché non vogliono mai abbassare in nessun modo i loro profitti. Perché per i capitalisti la cosa più importante è il margine di profitto e a quanto ammonta.

In più, mentre consuma le risorse naturali, il capitalismo tenta di creare profitto da quelle risorse in esaurimento, che nel mentre diventano sempre più rare. Questa situazione chiamata “PARADOSSO DI LAUDERDALE” (ovvero disequilibrio tra ricchezze pubbliche e quelle private) rivela in maniera lampante il rapporto tra felicità delle masse popolari e il profitto della borghesia. Questa condizione porta anche alla privatizzazione delle risorse naturali che hanno un altissimo margine di profitto.

La borghesia, la quale prova a nascondere che questo problema sia aggravato dal capitalismo stesso, diffonde la bugia che la soluzione della questione ambientale può essere trovata in questo sistema, attraverso le ONG, i cosiddetti partiti verdi ecc..  Da un lato dicono e provano a far credere alle persone che la tecnologia possa risolvere questi problemi; dall’altro supportano organizzazioni non governative e partiti verdi, i quali affermano che questi problemi possono essere risolti senza combattere il sistema stesso. Molte persone in buona fede supportano –come sempre- le soluzioni legate al sistema piuttosto che legate ad una prospettiva di classe.

In primis, sappiamo che il capitalismo non può risolvere i problemi ambientali a cui ha dato vita. Se la tecnologia, in cui le persone vedono la soluzione, si sviluppa secondo gli interessi della borghesia, non risolverà il problema, piuttosto ne aggiungerà di nuovi. Per esempio, lo smaltimento di rifiuti industriali ed energetici sta aumentando giorno per giorno nonostante vi siano sistemi avanzati di filtri con lo scopo di prevenire l’inquinamento dell’aria. Perché questi sistemi sono raramente attivati, per il timore dei proprietari di perdere ancora più profitti. Contrariamente alle aspettative, i problemi ambientali stanno aumentando fino al punto di non ritorno. La prova più grande di ciò è la crescita del cambiamento climatico globale e il suo veloce avvicinamento a uno stato di disperazione.

La tesi secondo la quale “possiamo risolvere questo problema senza mobilizzarsi contro il capitalismo” è fallita innumerevoli volte nella storia delle ONG e dei partiti verdi. Per esempio, 30 anni fa il popolo Turco impedì al governo di costruire un impianto energetico termico nella regione di Aliaga; tuttavia ora molti di questi impianti energetici sono stati costruiti e i progetti per costruirne di nuovi sono stati approvati. E vediamo accadimenti simili ogni giorno. In particolare, l’AKP è molto più colpevole su questa questione rispetto ai governi precedenti. Il governo dell’AKP, il quale non ha esitato nel lanciare un grande attacco contro tutti i beni naturali e i tesori comuni del popolo dal primo giorno del suo governo, che si confronta con reazioni dure da parte del popolo di tanto in tanto. Forse la più memorabile di queste reazioni fu la protesta di Gezi Park. L’AKP, che provò a distruggere il parco nel centro di Taksim e di tagliare gli albeeri per costruire costruire al suo posto un centro commerciale, incontrò una resistenza che si trasformò in una protesta nazionale. O come la scorsa settimana: nonostante la regione nelle Kaz Mountains fosse inadatta, l’AKP non ha esitato a tagliare 195000 alberi, al fine di costruire una miniera d’oro. Il TKP, il quale ha giocato un ruolo attivo in tutte queste azioni, dimostra che tutte queste implicazioni vengono fatte nel nome della classe capitalista e si batte per lo sforzo di ottenere un’identità anticapitalista contro le grandi multinazionali.

Molte persone, organizzazioni, associazioni, partiti verdi stanno raccogliendo firme, manifestando nelle strade, lottando per una posizione ambientalista attorno al mondo. L’errore qui è rifiutare il fatto che i rapporti di produzione e consumo capitalista non ci lasceranno mai risolvere il problema. Si, dovremmo combattere contro tutti i tentacoli del polipo ma dobbiamo farlo senza dimenticarci delle bugie nascoste. Noi comunisti non possiamo stare in silenzio davanti a questa situazione dicendo solo “non possiamo risolvere questo nel sistema capitalista”, ma d’altro canto non possiamo nascondere alle persone che questo problema possa essere risolto combattendo in chiave solo ambientale. Siamo sicuri che la vera soluzione a questi problemi sia il socialismo. Soluzioni individuali, come coltivazioni organiche o l’attenzione alle “emissioni carboniche” nonostante siano importanti per comprendere la coscienza delle masse su questo argomento sono limitate. Questo perché l’inquinamento creato dalle grandi multinazionali è imparagonabile allo sforzo del singolo. Con un sistema di produzione pianificato e centralizzato e la nuova capacità tecnologica ora è molto più facile per il socialismo agire sulla questione ambientale. E per noi giunto ora il momento di approcciarci a questa materia. Il TKP ha fondato “The Academy of Science and Enlightenment” 2 anni fa per questa ragione. L’accademia è composta da scienziati e accademici progressisti che si approcciano al problema del capitalismo nella prospettiva materialistica. Quest’anno l’Accademia organizzerà a dicembre un simposio dal titolo “Il Futuro socialista e la pianificazione”. Come è chiaro dal titolo, il simposio tratterà dei problemi creati dal capitalismo di quest’epoca e le necessità e opportunità di un paese socialista da instaurare in un futuro vicino. Gli scienziati creeranno soluzioni concrete con dati sulla nostra nazione e il mondo in una larga varietà di temi partendo da una prospettiva socialista. Sicuramente la questione ambientale sarà una degli argomenti principali di questa pianificazione.

Oggi la missione per noi comunisti è invitare il popolo ad una lotta organizzata contro il saccheggio e l’inquinamento ambientale e per instaurare il socialismo, unica vera alternativa al capitalismo. Questo non vuol dire stare zitti di fronte ai problemi ambientali. Ma al contrario, questo è l’unico modo per lottare contro l’inquinamento e il saccheggio ambientale.

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