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Il rimborso delle gite scolastiche è un diritto degli studenti

Da sabato sera, in seguito alla riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri per far fronte all’emergenza Coronavirus, tutte le gite scolastiche sul territorio nazionale e all’estero sono state sospese fino al 15 marzo. L’assenza di informazioni specifiche ha lasciato migliaia di studenti in tutto il Pease nell’incertezza di vedere restituiti i soldi già spesi per le uscite scolastiche annullate. I viaggi d’istruzione sono parte integrante della didattica, rappresentano un momento importante per la vita scolastica degli studenti. Nonostante ciò i prezzi per andare in gita sono spesso esorbitanti e costringono le famiglie a fare sacrifici economici per potersi permettere viaggio, alloggio e visite culturali. In quest’ottica la preoccupazione di migliaia di studenti in tutto il Paese è un fatto giusto e comprensibile.

Dopo la comunicazione della sospensione delle gite se ne sono sentite di tutti i colori. Dai presidi che negano il rimborso alle associazioni che sostengono che si debba aspettare una specifica normativa, non si sa più che pesci pigliare. In realtà la normativa è molto chiara e a confermarlo è Federconsumatori con un articolo ad hoc. Secondo il decreto firmato sabato dal Premier Giuseppe Conte la legge a cui fare riferimento in questo contesto è il Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo (D.Lgs. 23 maggio 2011, n.79), che dice all’articolo 41: «Dopo la partenza, quando una parte essenziale dei servizi previsti dal contratto non può essere effettuata, l’organizzatore predispone adeguate soluzioni alternative per la prosecuzione del viaggio programmato non comportanti oneri di qualsiasi tipo a carico del turista, oppure rimborsa quest’ultimo nei limiti della differenza tra le prestazioni originariamente previste e quelle effettuate, salvo il risarcimento del danno.»

In sintesi gli studenti che dovevano partire in gita fino al 15 marzo 2020 dovranno ricevere una proposta alternativa di viaggio oppure il rimborso intero delle spese effettuate. Nessuna penale può essere applicata da parte delle agenzie di viaggio a scuola e famiglie in quanto l’annullamento del viaggio è frutto di cause maggiori e non di una libera scelta degli studenti.

Il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina (M5S), ha dichiarato genericamente che le gite annullate verranno rimborsate, senza però fornire maggiori specifiche. «Le dichiarazioni del ministro non sono sufficienti per garantire il risarcimento degli studenti» ha detto Simon Vial, responsabile scuola FGC «dal Governo ci aspettiamo indicazioni chiare per le scuole. Gli studenti comunisti danno già battaglia per ottenere i rimborsi dei propri coetanei. Non possiamo accettare che a pagare il prezzo dello stato di emergenza siano lavoratori e figli dei lavoratori, il rimborso delle gite scolastiche è un diritto.»

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