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Grecia, studenti in mobilitazione. «Il governo ha pensato solo ai padroni, nelle scuole manca la sicurezza»

L’inizio dell’anno scolastico in Grecia per gli studenti medi è stato all’insegna della lotta, con studenti in agitazione in più di 700 scuole con quotidiane proteste davanti ai comuni e alle regioni e mobilitazioni di migliaia di studenti nei principali centri, come ad Atene, a Salonicco e in molte altre città del Paese. Come in Italia, anche in Grecia gli studenti scendono in piazza per conquistare un rientro a scuola in sicurezza.

Il governo greco, infatti, invece di utilizzare il tempo a sua disposizione durante i mesi di chiusura (tempo nel quale la popolazione ha responsabilmente rispettato l’isolamento nelle proprie case) per rafforzare il sistema sanitario e per disporre la riapertura delle università  in piena sicurezza, fornendo le necessarie misure di protezione della salute, ha preferito assecondare tutte le richieste dei padroni e garantire i loro profitti in settori come i trasporti e il turismo, esponendo la popolazione al rischio di una seconda ondata di epidemia. Come se non bastasse contemporaneamente il governo ha aumentato le spese per l’acquisto di aerei militari.

La situazione attuale della Grecia nella pandemia, con le sue difficoltà, non era né inevitabile né tantomeno è stata causata dalla mancanza di responsabilità della gioventù nel rispetto delle norme di contenimento del virus, come vorrebbe raccontare il governo. È invece il risultato di politiche che antepongono il profitto di pochi alla salute di tutti, adeguando le misure di sicurezza alle esigenze dei padroni. Politiche che considerano le misure di sicurezza un “costo” e che promuovono l’aziendalizzazione della sanità pubblica. Queste stesse politiche che tutti i governi borghesi stanno seguendo, in Grecia e in altre nazioni.

Oggi, la situazione delle scuole greche è analoga a quella delle nostre scuole. I militanti della Gioventù Comunista di Grecia (KNE) alla testa delle mobilitazioni hanno denunciato che:

-Più di 25 studenti sono stipati in aule di piccole dimensioni, quando sarebbero disponibili molti edifici inutilizzati che potrebbero essere riqualificati e trasformati in ambienti dove svolgere le lezioni

-Il personale necessario alla pulizia degli ambienti non è sufficiente e non sono state effettuate sufficienti assunzioni

-Non sono avvenute le necessarie assunzioni di personale docente che permettessero la riduzione del numero di alunni per classe

Come in Italia, in Grecia si rivendica un piano speciale di finanziamenti per la scuola pubblica, per ampliare e riqualificare gli spazi delle nostre scuole, e un piano di massicce assunzioni e stabilizzazione dei precari. Nei prossimi mesi continueranno le proteste degli studenti greci per rivendicare scuole realmente sicure.

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