Il rientro dalle vacanze si preannuncia già tutt’altro che tiepido. In tutta Italia la mattinata di oggi, in cui era inizialmente previsto il rientro a scuola in presenza, è stata animata dalle azioni di protesta degli studenti davanti alle scuole superiori contro l’incertezza che da mesi affligge la didattica. Nelle proteste dal Nord al Sud spicca il Fronte della Gioventù Comunista (FGC), che ha denunciato l’esclusione di migliaia di studenti dal diritto allo studio.
«Rivendichiamo un rientro a scuola con misure di sicurezza che in questo momento sono inesistenti», dichiara Simon Vial, responsabile scuola del FGC «Per le aziende e i settori produttivi si è subito deciso che si sarebbe fatto tutto il possibile per tenerli aperti, nonostante il mese di novembre sia stato quello con il più alto numero di morti dall’inizio della pandemia, mentre le scuole rimangono chiuse senza prospettive per diritto allo studio e per un’apertura in sicurezza».
I dati IPSOS pubblicati due giorni fa denunciano che almeno uno studente per classe ha abbandonato gli studi a causa del COVID. In questo periodo di didattica a distanza l’abbandono scolastico è aumentato in modo vertiginoso. La DAD è stata un fallimento data l’assenza di un supporto reale del Governo alle scuole, la mancanza di dispositivi come tablet computer e di corsi di sostegno e misure volte a garantire il diritto allo studio.
Gli studenti annunciano una giornata di mobilitazione studentesca il 29 gennaio, in concomitanza con lo sciopero generale dei lavoratori lanciato dai sindacati di base
«Scenderemo in piazza il 29 gennaio» continua Vial «nella stessa data dello sciopero generale dei lavoratori indetto dal SI-Cobas, per conquistare ampie misure per la sicurezza delle scuole. Esprimiamo tutta la nostra contrarietà alle politiche del Governo che gestisce la crisi pandemica per gli interessi delle aziende a scapito di quelli dei lavoratori e, di conseguenza, anche dei figli dei lavoratori, gli studenti. Nelle prossime settimane le proteste studentesche al fianco dei lavoratori continueranno».