Tutti dovrebbero ricordare il disastro di Rana Plaza, accaduto in Bangladesh 8 anni fa. Nel collasso di questo edificio morirono 1129 operai dell’industria tessile e furono estratti 2500 feriti. Quando si aprirono le crepe, l’edificio ricevette un ordine di evacuazione. Ma agli operai delle fabbriche tessili al suo interno fu ordinato di andare lo stesso al lavoro il giorno successivo, quello in cui l’edificio crollò. Non è stata una fatalità, ma un crimine del capitalismo.
Sul tessile in Bangladesh e sullo sfruttamento disumano di centinaia di milioni di operai si regge buona parte dell’industria tessile e del “fast fashion” di casa nostra. Compreso il “made in Italy”. La barbarie di questo sistema è tutta qui.
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