* di Luis Sepùlveda (pubblicato su “La Repubblica” del 9 settembre, traduzione di Ilide Carmignani) Il giorno più nero della storia del Cile spuntò coperto di nuvole. La primavera alle porte, atterrita dall’orrore che si avvicinava, aveva deciso di negarci i primi tepori. Alle sei del mattino Salvador Allende, il Compagno Presidente, ricevette le prime informazioni sul golpe imminente e diede ordine alla scorta, al Gap, di lasciare la residenza di calle Tomás Moro per raggiungere il palazzo de La Moneda. Un contingente del Gap – Gruppo di Amici Personali – rimase a garantire la sicurezza della residenza e il …
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