di Giovanni Ragusa È successo di nuovo, per l’ennesima volta nell’arco di pochi mesi. Le tanto decantate libertà di parola e di stampa, all’interno della “democrazia” italiana, si palesano per ciò che realmente sono: carta straccia, bandieruole da sventolare quando il 2 giugno si vuole fare retorica sulla Costituzione. Il caso in questione vede un giornalista e saggista che si è ritrovato limitato nel suo mestiere per aver affrontato tematiche troppo “scottanti” per l’ordine costituito. Il protagonista di questa vicenda è Paolo Persichetti, ex militante delle BR-UCC negli anni ‘80 già vittima di svariati processi, messo in stato di semilibertà …
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