di Francesca Antonini Attualmente in Italia le donne rappresentano il 42,1% degli occupati complessivi del paese e il tasso di attività femminile è del 56,2% (contro il 75,1% degli uomini). I dati Istat relativi all’ultimo periodo del 2020 segnano un’ulteriore tendenza in calo: il 98% di chi ha perso lavoro è rappresentato da donne, su una perdita totale di 101.000 unità lavorative. In tempi di crisi, licenziare una donna è più facile che licenziare un uomo: le donne infatti sono maggiormente impiegate con contratti a termine, part-time o irregolari rispetto agli uomini per ostacoli di molteplice natura che vengono posti …
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