* di Graziano Gullotta Poche settimane fa alcuni quotidiani riportavano l’ennesimo atto di discriminazione, di un futuro distopico sempre meno lontano, di lotta di classe fatta dal padrone, diremmo noi: il coordinatore nazionale della Fiom Cgil per il gruppo Fincantieri, Bruno Papignani, riferisce come la dirigenza dell’azienda abbia “espresso la volontà di mettere nelle scarpe e negli elmetti dei lavoratori un microchip utile a localizzarne la posizione”, attribuendone una motivazione di sicurezza sul lavoro. Di fatti di una tale portata conflittuale nel mondo del lavoro e nello specifico in Fincantieri ne sono presenti molti altri, anche più spiacevoli e crudeli: …
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