* di Emiliano Cervi Abbiamo già visto in precedenza che cosa “nasconde”, ad una prima analisi, l’eccellenza italiana nel campo vitivinicolo: bisogna inoltre considerare che oltre allo sfruttamento dei lavoratori non è infrequente scoprire produttori che adulterano il vino attraverso pratiche illegali, quando addirittura non dannose per il consumo.Tra le più comuni troviamo il “taglio” di un vino fine con un altro di minor pregio o non proveniente dalla zona d’origine dichiarata (naturalmente si parla di vini con etichetta D.O.C, D.O.C.G. e I.G.T.), oppure l’ aggiunta di zucchero nel mosto per ottenere un vino con maggiore gradazione alcoolica. Quest’ultima una …
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