* di Salvatore Vicario Picchetti, presidi in città, assemblee, tanta rabbia. Da 15 giorni, centinaia di operai e operaie della raffineria ENI di Gela e dell’indotto (3.500 posti di lavoro in tutto), bloccano gli ingressi alla raffineria e agli impianti di raccolta impendendo di fatto anche i lavori di estrazione, presidiando anche i depositi del greggio già estratto per impedire che venga caricato sulle petroliere e portato a lavorare in altri siti. Forme di protesta non nuove che ricordano quelle attuate nel 2000, e che in dimensioni minori sono state attuate dagli operai dell’indotto della Smim e Tucam che tra …
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