di Giovanni Ragusa Lo scorso 30 novembre, CGIL e FLC-CGIL hanno dato in pompa magna la notizia della stabilizzazione di più di 300 lavoratori del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Una vittoria che è stata sbandierata come epocale, con il segretario della CGIL Landini che ha affermato: “Il futuro e il rilancio del Paese non possono prescindere dalla creazione di lavoro stabile”. Come spesso accade, però, dietro singole vertenze ed annunci, c’è un piano politico molto più ampio, che si muove nel modello di gestione capitalistico di un settore strategico come quello della ricerca pubblica. Il CNR non è un …
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Difendere la GKN, insorgere ovunque
«Se sfondano qua, sfondano dappertutto». Quante volte lo hanno detto i lavoratori e le lavoratrici del Collettivo di Fabbrica della GKN di Campi Bisenzio (Firenze). Parole che tornano attuali perché il 30 novembre la GKN Automotive, di proprietà del fondo britannico Melrose Industries, ha consegnato le lettere di licenziamento alle 422 persone impiegate nello stabilimento fiorentino. La vertenza GKN, iniziata il 9 luglio, dimostra ampiamente quanto i padroni sono senza scrupoli in questa fase di ristrutturazione della produzione, durante una delle più gravi crisi del capitalismo. Licenziare, riallocare stabilimenti laddove la produzione conviene di più in modo da consentire maggiori …
Read More »Nuovi fondi alla ricerca: come e perché?
Non è cosa nuova che l’università e la ricerca costituiscano un settore dell’istruzione, o contiguo ad essa, particolarmente importante da gestire per le aziende. Da un lato il più alto grado dell’istruzione pubblica di questo paese, in tandem con la struttura delle scuole secondarie e i progetti di orientamento, determinano la possibilità di vedere soddisfatte le proprie richieste per volume di laureati “prodotti” aderenti ai profili professionali desiderati, oltre a premere per ritagliare la didattica dei corsi di studio su misura dei loro interessi. Dall’altro la ricerca pubblica è fondamentale per emergere nella competizione internazionale, consentendo di esplorare nuovi filoni …
Read More »Riforma delle classi di laurea: lo sfacelo dell’istruzione universitaria
L’asservimento dell’istruzione pubblica ai voleri delle aziende private è un pericolosissimo processo in atto nel nostro paese, e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è uno dei tanti strumenti con cui si cerca di portarlo a compimento, trasformandolo in una tragica realtà. Avevamo già parlato del problema delle lauree triennali professionalizzanti. La creazione di queste lauree è stata il primo passo di una strategia che punta a frammentare l’istruzione universitaria in Italia, a dequalificarla, per renderla plasmabile sulle richieste delle imprese private. Queste avranno la possibilità di usare gli atenei per ottenere formazione di manodopera ultra-settorializzata, e quindi giovani …
Read More »A Roma e Torino le università reprimono il dissenso
In università è vietato alzare la testa. Questo è il messaggio che arriva da Roma e Torino, dove nella giornata di ieri le forze dell’ordine sono state schierate contro gli studenti. La Sapienza di Roma – la più grande università d’Europa – in occasione della “Giornata internazionale dello studente” ha organizzato una conferenza dal titolo L’Università di oggi e di domani!. A prendere la parola sono stati Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca, Elena Bonetti, Ministra per le Pari opportunità, il cardinale Giuseppe Versaldi, Prefetto della Congregazione per l’Educazione cattolica della Santa Sede, e monsignor Carlo Giuliodori, Presidente …
Read More »Recovery Fund e istruzione: un’opportunità per chi?
di Matteo Battilani* e Flavia Lepizzera* Gli studenti italiani hanno visto insediarsi da qualche mese il Governo Draghi, il quale ha scelto come ministro dell’istruzione l’economista Patrizio Bianchi. Il governo è stato accolto a reti unificate come un esecutivo di inestimabile competenza, tanto da apparire come l’unica soluzione per uscire da questo periodo di crisi. Non a caso è con l’insediamento di questo esecutivo che è arrivato il momento di “spendere” i soldi dopo un anno di pandemia attraverso il Recovery Fund, il tanto atteso pacchetto salva stati la cui gestione è stata a lungo al centro del dibattito politico. …
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