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Il ruolo dei comunisti e dei lavoratori nella Repubblica partigiana dell’Ossola

di Alessandro Malvezzi Il 14 ottobre 1944 le truppe fasciste della Repubblica di Salò entravano in una Domodossola deserta. Era la fine della Repubblica partigiana dell’Ossola. Dal 10 settembre di quell’anno, tra le valli che separano il Piemonte dal Ticino e il Vallese, i partigiani avevano dato vita ad uno dei più importanti esperimenti politici della storia del nostro paese, vinto con il sangue della migliore Italia dopo anni di giogo fascista. La repubblica comprendeva 32 comuni, per un totale di ottantamila persone e milleseicento chilometri quadrati di territorio libero. Fu ben più di una semplice zona sgomberata dai fascisti …

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Perché chi sostiene il riarmo europeo infanga la Resistenza

di Markol Malocaj     Il 25 aprile si avvicina e i partigiani avrebbero molto da dire quest’anno, e non certo a favore dei “luminari” guerrafondai che scrivono su Repubblica o La Stampa. Traboccano, e si moltiplicheranno nei prossimi giorni, gli appelli ad essere “Partigiani d’Europa” pur di giustificare l’insostenibile carneficina in Ucraina, effettuando una mistificazione e revisione della storia della lotta partigiana davvero vergognosa. Vacciniamoci da questa propaganda con l’elmetto, riportando la verità in primo piano. “ReArm Europe”: un piano inclinato verso il baratro L’80° Anniversario della Liberazione si svolge in un contesto politico, nazionale ed internazionale, in cui …

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Il futuro da solo non cambierà. Lotta con la gioventù comunista!

Perché un giovane nel XXI secolo dovrebbe aderire ad un’organizzazione rivoluzionaria comunista? Perché un giovane nel XXI secolo dovrebbe essere comunista? Cosa vuol dire essere comunisti? Quante volte, nello svolgimento della nostra militanza quotidiana, ci siamo sentiti rivolgere queste domande. Non esiste una risposta singola e univoca che possa tenere insieme tutte le ragioni affinché questa scelta, questo impegno, possa valere la pena di essere affrontato. Ciascuno di noi, ciascun membro della nostra organizzazione è diventato comunista e ha scelto di aderire al FGC per motivi che possono essere diversi, ma tutti allo stesso modo validi. La maggior parte dei …

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“Balbo t’è pasè l’Atlantic, mo miga la Pärma”. Ricordare le barricate di Parma 100 anni dopo

* Federazione di Parma del Fronte della Gioventù Comunista Sabato 10 settembre a Parma si terrà la festa popolare che da anni viene celebrata in memoria dell’evento storico delle “Barricate di Parma”, di cui quest’anno è ricorso il centenario nei primi giorni di agosto. L’insurrezione fu un evento che segnò profondamente la storia della città e che tutt’oggi vive nella memoria del quartiere Oltretorrente. Tra gli abitanti della città rimane vivo il ricordo della lotta antifascista del ’22 anche grazie ad uno storico murales situato sugli argini del torrente Parma, che motteggia: “Balbo t’è pasè l’Atlantic, mo miga la Pärma”; …

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Il comizio di Walter Audisio alla Basilica di Massenzio nel ’47

Il 28 aprile 1945 Benito Mussolini veniva giustiziato dai partigiani che lo avevano catturato mentre tentava la fuga in Svizzera. Il corpo fu esposto a Piazzale Loreto, dove un anno prima i fascisti della RSI avevano fucilato 15 partigiani e lasciato i cadaveri esposti con un cartello “questi sono i GAP, squadre armate partigiane, assassini”. Due anni dopo, nel 1947, a Roma si tiene un grande comizio con la folla che occupa integralmente la Basilica di Massenzio. In quell’occasione viene presentato alla folla Walter Audisio, nome di battaglia Colonnello Valerio, che tiene il comizio. Era lui il comandante partigiano ad …

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“O povo è quem mais ordena”. Il 25 aprile portoghese del 1974

di Federico Dionisi Il 25 aprile si ricorda la liberazione dal fascismo anche in un altro paese europeo oltre all’Italia, ovvero il Portogallo, dove nel 1974 un colpo di stato incruento guidato dai settori progressisti delle Forze armate mise fine al pluridecennale regime detto dell’Estado Novo. Nonostante nella storiografia si parli per lo più di “transizione democratica”, accostandola alla quasi contemporanea Transiciòn spagnola, per diverso tempo la Rivoluzione dei garofani apparve a molti come un vero e proprio punto di rottura con il sistema capitalista, per la prima volta dopo decenni in un paese occidentale. In Portogallo la dittatura militare …

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Loška Dolina, Slovenia meridionale, il 31 luglio 1942. Soldati italiani fucilano Franc Žnidaršič, Janez Kranjc, Franc Škerbec, Feliks Žnidaršič ed Edvard Škerbec, cinque abitanti del villaggio di Dane presi in ostaggio qualche giorno prima. Negli ultimi anni in Italia, questa foto è oggetto di falsificazione con un’interpretazione che capovolge vittime e carnefice, divenendo simbolo delle presunte atrocità slave contro italiani. (Raccolta fotografica del Muzej novejše zgodovine Slovenije (Museo nazionale di storia contemporanea a Lubiana) - Numero d'archivio pl1818)

La verità storica dimenticata nel “Giorno del ricordo”

Il “Giorno del ricordo”, 10 febbraio, è stato istituito dal Governo Berlusconi II, il 30 marzo 2004, al fine di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».   Vogliamo indagare in cosa consiste questa “più complessa vicenda”.   Cosa dimentichiamo nel “Giorno del ricordo”?  La “vicenda” non comincia nell’aprile 1945, ma con la fine della prima guerra mondiale, poi fu completata dal regime fascista, che culminò nel 1941 con l’invasione nazifascista della Jugoslavia.   Gli atroci crimini (stragi, deportazioni, internamenti) commessi …

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Non possiamo (ancora) dimenticare Auschwitz e chi la liberò

Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa dell’URSS apriva i cancelli di Auschwitz, e ancora oggi la data è ricordata come simbolo delle vittime dei crimini del nazismo. Ma è legge inevitabile della storia che la memoria di certi eventi, o meglio il trasporto con cui li si ricorda e ci si approccia ad essi, vada sfumando man mano che questi diventano più lontani nel passato. La storia di Auschwitz e dei sei milioni di morti nei campi di sterminio non fa eccezione. Per quanto il pensiero possa turbarci, verrà il giorno in cui Auschwitz sarà studiata con la stessa indifferenza …

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L’uomo che cercava la libertà (di impresa)

di Erica Bonanno Se vi foste trovati negli anni ’60 a 11 km al largo della costa riminese, e 500 metri al di fuori delle acque territoriali italiane, vi sareste imbattuti in una piattaforma metallica di circa 400 m2, che il I maggio 1968 avrebbe dichiarato la propria indipendenza dall’Italia. In poco tempo quella piattaforma, che prese il nome di Isola delle Rose, si dotò di un governo, di una lingua ufficiale, l’esperanto, di una valuta e di emissioni postali. Arrivò a presentare il proprio caso al Consiglio d’Europa, cercando un riconoscimento internazionale che mai trovò, venendo invece distrutta l’11 …

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Franca Viola, la prima donna in Italia a rifiutare il matrimonio riparatore

La ragazza nella foto oggi ha 72 anni, all’epoca ne aveva 17. È passata alla storia per aver rifiutato di sposare il mafioso che l’aveva rapita e violentata. Il rapimento avvenne il 26 dicembre del 1965. Fu rapita ad Alcamo (Trapani) da Filippo Melodia, membro di una cosca locale con cui era stata fidanzata, che la segregò violentandola per 8 giorni. Secondo la morale di quel tempo, in questi casi la donna doveva sposare il proprio carnefice per salvare il proprio onore. Il “matrimonio riparatore” cancellava il reato di violenza carnale, che all’epoca era considerato un reato contro la pubblica …

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