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L’opportunismo alza bandiera bianca.

di Alessandro Mustillo Non si può dire che le dichiarazioni di Bertinotti siano un fulmine a ciel sereno, anzi. Di certo sono la degna conclusione di un percorso politico intrapreso da un pezzo della sinistra post-comunista italiana, anche quella che con la nascita di Rifondazione non aveva accettato la capitolazione voluta dal gruppo dirigente del PCI all’indomani del crollo del muro di Berlino. Nonostante questo, e nonostante si possano considerare in un certo senso attese, le dichiarazioni di Bertinotti stupiscono per la profondità della revisione, il livello di critica alla prospettiva del socialismo, che hanno pochi pari a livello storico, …

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IL RICORDO OFFUSCATO DI UNA VITTORIA DI CLASSE E LA GUERRA ATTUALE AL NAZIFASCISMO

* di Manuele Panella   Nell’URSS del 1965, la data del 9 maggio, venne celebrata come la Giornata della Vittoria. Infatti, fu proprio l’8 maggio (9 maggio a Mosca) del 1945 il giorno in cui la Germania nazista firmò la resa della guerra in Europa. Una settimana prima, Berlino veniva liberata dall’Armata Rossa dell’ Unione Sovietica, e un soldato russo pose la bandiera rossa del socialismo sulla cima del Reichstag, decretando la fine di quello che possiamo definire come uno dei più immani scontri di classe della storia: la Grande Guerra Patriottica, la guerra del popolo libero del socialismo, organizzato …

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PER IL 53° ANNIVERSARIO DEL PRIMO UOMO AD ANDARE NELLO SPAZIO: JURY GAGARIN!

* di Edoardo Genovese   Ottantotto minuti. Un tempo davvero piccolo, se confrontato alla vita media di una persona. Un tempo quasi inesistente se rapportato all’esistenza del mondo intero. Eppure questi ottantotto minuti hanno rivoluzionato il mondo. Per millenni l’uomo si è mosso all’interno del globo terrestre. Si è spostato, ha raggiunto nuove terre, ha guadato i grandi fiumi mondiali, ha varcato i confini de mondo di allora per raggiungere il Nuovo Continente, che di nuovo non aveva assolutamente nulla. Ha solcato i grandi mari. Ma mai, nella sua storia, era riuscito a uscire da questi grandi confini che si …

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I videogiochi: nuova frontiera della propaganda anticomunista.

da tintaroja.es (traduzione a cura della redazione di Senza Tregua) Siamo cresciuti con un cinema totalmente dominato da Hollywood, utilizzato come propaganda per le nuove generazioni. Non ci sorprendono i film americani che banalizzano e normalizzano l’intervento e la violenza imperialista al servizio del grande capitale. Tuttavia, stiamo assistendo a un aumento della propaganda ideologica nei videogiochi, sempre più anticomunisti e filo imperialisti. Possiamo iniziare con la saga di Tropico che fa una caricatura (presumibilmente umoristica) di Cuba, nella quale un onnipotente “Presidente” manipola a suo piacimento la corrotta e militarizzata isola. Il giocatore deve soddisfare costantemente i desideri della …

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Mandela è morto, perché occultare la verità sull’apartheid?

di Fidel Castro Chissà se l’impero ha creduto che il nostro popolo non avrebbe onorato la sua parola quando nei giorni incerti del secolo scorso, affermavamo che, anche se l’URSS fosse scomparsa, Cuba avrebbe continuato a lottare. La Seconda Guerra Mondiale scoppiò quando, il 1º settembre del 1939, il nazi-fascismo invase la Polonia e si scagliò come un fulmine sull’eroico popolo dell’URSS, che diede 27 milioni di vite per preservare l’umanità da quel brutale massacro che pose fine alla vita di più di 50 milioni di persone. La guerra è, d’altra parte, l’unica attività nella storia che il genere umano …

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Con Froz la breakdance si tinge di rosso.

Il suo nome è Roman Gorskiy, in arte “Froz”. Nato nel 1985 a Mosca, allora Unione della Repubbliche Socialiste Sovietiche, si è trasferito in Italia all’inizio degli anni ’90, dove da allora vive, prima in provincia di Bari, poi a Milano. Da due anni è campione italiano di breakdance. Quando gareggia lo fa sempre indossando una maglia con falce e martello, oppure omaggiando i partigiani italiani, con la bandiera tricolore con la stella rossa. Lo abbiamo intervistato per far conoscere la sua storia ad un pubblico di compagni, e perché no a tanti giovani ragazzi e ragazze che potranno leggere …

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LEV JASHIN,PALLONE D’ORO PROLETARIO.

di Emiliano Caliendo C’era un tempo in cui nell’ex blocco socialista fare sport era una costante della vita quotidiana dei lavoratori. C’era un tempo in cui lo sport era cultura fisica e dunque parte fondamentale della formazione integrale dei cittadini alla pari dell’istruzione. Ed in quel contesto straordinario in cui lo sport ad ogni livello e alla portata di tutti il quale si contrapponeva all’alienazione e la degenerazione fisica data dal capitalismo, un giovane proletario iniziò il percorso che lo portò ai vertici e nella storia del calcio mondiale . Lev Jashin nasce a Mosca il 22 ottobre 1929 da …

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Perché ricordare Pietro Secchia?

di Alessandro Mustillo* La figura di Pietro Secchia, a quarant’anni dalla sua morte risulta indispensabile per comprendere gli avvenimenti fondamentali della storia del movimento comunista in Italia e non solo. Per questo motivo come Fronte della Gioventù Comunista, insieme con la redazione di Senza Tregua lanciamo un appello a costruire un grande seminario nazionale, di discussione sulla figura di Pietro Secchia. Rivolgiamo la nostra attenzione innanzitutto alla gioventù che è chiamata oggi ad analizzare quanto accadde in passato per costruire un giudizio storico e politico su avvenimenti di fondamentale importanza, la cui comprensione è indispensabile per indirizzare l’azione dei comunisti …

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L’URSS paragonata agli Stati Uniti

* di Antonio Santos pubblicato su «Avante!» giornale del Partito Comunista Portoghese (traduzione a cura di Franco Porcù, redazione senzatregua) Poco tempo fa, mentre partecipavo ad un dibattito sui problemi sociali del Stati Uniti  – il paese dove vivo –  mi domandarono se reputassi il sistema sovietico migliore di quello americano. La trappola per topi era tesa. Dopo la “caduta” del socialismo nell’est Europa, la cultura dominante ha proibito alla sinistra cosiddetta “democratica”  di parlare dell’URSS senza prima, a titolo di discolpa, condannarla o rinnegarla.  E nemmeno dopo l’ennesima, usuale, e ormai automatica demonizzazione  abbiamo sentito parlare degli enormi passi …

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